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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Parco eolico a Torre Chianca: “Dobbiamo e possiamo fermarlo”

Carlo Salvemini suggerisce all'assessore Andrea Guido due strade per opporsi al progetto: i recenti indirizzi regionali in tema di valutazione dell'impatto e il Rapporto ambientale al Documento programmatico preliminare al Pug

LECCE – Si cercano spiragli per fermare la realizzazione di un parco eolico da 12 pale nelle campagne di Torre Chianca, nei pressi del Parco regionale “Bosco e Paludi di Rauccio”. Al momento la Regione Puglia ne ha autorizzate due mentre altre tre hanno ottenuto il via libera dei tecnici di Palazzo Carafa, con l’aggiunta di alcune prescrizioni da osservare nella realizzazione. L’assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, Andrea Guido, che si è sempre detto contrario alla realizzazione di impianti del genere in zone di particolare rilevanza paesaggistica, ha ribadito la sua posizione, ma ha anche fatto presente che la legislazione regionale non consente margini di discrezionalità.

Una mano gli potrebbe venire dalla minoranza. Carlo Salvemini, di Lecce Bene Comune, ritiene che ci possano essere due vie da percorrere: la prima risiede proprio negli indirizzi emanati di recente, con cui la Regione indica quali siano i criteri da seguire per valutare i cosiddetti "effetti cumulativi” di un impianto eolico o fotovoltaico nelle Via (valutazioni di impatto ambientale) pendenti. “E’ opportuno che  durante l'esame dei vari progetti di eolico e fotovoltaico previsti sul territorio ed in corso di autorizzazione, gli enti preposti attuino tutte le strategie e svolgano le valutazioni necessarie per bloccare il degrado ambientale ed arrestare il consumo di suolo agricolo”. Un aspetto non da poco, se si considera che il completamento del parco in questione presuppone il “sacrificio” di quasi quattro ettari di campagna a seminativo.

La seconda strada porta dritta al Rapporto ambientale del Documento programmatico preliminare al Piano urbanistico generale, che il consiglio comunale ha approvato di recente e nel quale si dice che tra Lecce e Torre Chianca, "altra emergenza è data dall’alta densità degli impianti eolici che si sovrappongono indifferentemente al supporto paesaggio, senza divenire neppure elemento di orientamento per chi lo attraversa”.

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