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Parco pubblico al posto del Circolo? A Palazzo le firme

Lunedì sarà ufficializzata la richiesta di discussione in Consiglio comunale, corredata da 550 delle oltre 2 mila adesioni raccolte. Giardini pubblici, area universitaria o ancora circolo esclusivo?

LECCE - La petizione popolare relat destino del Circolo tennis di Lecce approderà in Consiglio comunale. Lunedì prossimo, infatti, Luigi Pedone, che è il primo firmatario della stessa depositerà la richiesta, rivolta al sindaco e al presidente dell'assise, di inserire la discussione nell'ordine del giorno di una prossima seduta. Il comitato spontaneo di cittadini che si è costituito a fine febbraio, secondo l'iter previsto dallo statuto di Palazzo Carafa, ha raccolto un numero sufficiente di firme per poter presentare l'istanza.

Anzi, a onor del vero, le firme sono molte di più di quelle che servono. Oltre duemila a fronte delle cinquecento necessarie. Pedone fa sapere che la richiesta sarà protocollata con l'allegato di 550 firme. Secondo il primo firmatario, che richiama l'articolo 15 dello statuto, la discussione dovrà essere inserita nel calendario dei lavori del Consiglio entro 60 giorni dal deposito della richiesta.

Intorno alla possibile riconversione ad uso pubblico di un'area che è praticamente da sempre in concessione all'associazione sportiva di tennisti (pur rimanendo di proprietà del Comune), è sorto un dibattito piuttosto acceso dopo che è venuto alla luce il debito maturato dal Circolo nei confronti dell'amministrazione di Palazzo Carafa (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=25765). Barricate, infatti, sono state "alzate" dal presidente, Gino Starace, che provocatoriamente aveva rilanciato chiedendo il prolungamento della concessione e la costruzione di nuovi campi in una parte dell'area attualmente occupata dal parcheggio dell'ex Carlo Pranzo (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=25872).

E se da una parte, la questione economica sembra per il momento ridimensionata, grazie al piano di rientro dal debito auspicato dall'assessore al Bilancio, Attilio Monosi, dall'altra la presentazione della petizione popolare riproporrà il tema dal punto di vista politico. Le forze che siedono in Consiglio dovranno dunque esprimersi con chiarezza la propria posizione.

Le soluzioni possibili sono varie e non si appiattiscono tutte sulla divisione manichea fra esclusivisti e oltranzisti del pubblico. Lo spazio gestito dal Circolo potrebbe infatti essere immaginato come un parco di quartiere (di quelli di cui c'è tanto bisogno, senza per forza annullare le attività agonistiche), oppure potrebbe essere progressivamente dirottato un uso armonizzato con l'area universitaria, o, infine, potrebbe restare così come è.

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