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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Monteroni di Lecce

Lino Guido: "Le mie dimissioni a causa dell'isolamento istituzionale"

L'ex sindaco di Monteroni spiega la propria decisione di dimettersi, rendendo pubblica la lettera inviata al prefetto e al procuratore Motta: "Io oggetto di esposti preventivi. In città si parla solo di atti e fatti giudiziari"

MONTERONI DI LECCE - Pasquale Guido, sindaco dimissionario si Monteroni, a due giorni dal suo gesto, rende pubbliche le motivazioni che lo hanno condotto a rimettere il proprio mandato amministrativo. Il consigliere provinciale in quota Pdl lo fa, consegnando la missiva, inviata antecedentemente alle dimissioni, al Prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, e al Procuratore Capo, Cataldo Motta, chiarendo che, per rispetto ai due destinatari, ha atteso 48 ore prima di farne conoscere il contenuto.

Nel testo della lettera, il sindaco evidenzia come le vicende giudiziarie, i sospetti legati attorno ad inchieste giudiziarie (anche con presunti legami con attività criminali) e i veleni derivanti abbiano rappresentato nella sostanza le ragioni alla base della propria decisione. Rinnovando la fiducia nei confronti delle autorità, Guido chiede di essere ascoltato per dimostrare l’estraneità a “qualsivoglia addebito”. Di seguito, il testo integrale della lettera.

“Preg.mi, mi scuso per l’eventuale irritualità ma ho ritenuto opportuno inviare la presente per informarvi della mia decisione di rassegnare le mie dimissioni dalla carica di sindaco di Monteroni di Lecce e contestualmente esprimere ancora una volta alle vostre istituzioni, unitamente alle forze dell’ordine, la massima gratitudine per i brillanti risultati conseguiti in questi anni in termini di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata in particolare a Monteroni di Lecce.

Da anni sulla mia persona e sulla mia amministrazione si sono addensati gli spifferi del sospetto e dell’insinuazione, veleni spesso alimentati da ‘previsioni’ di una parte della minoranza che anticipa, ormai quasi quotidianamente, sia in consiglio comunale che in piazza con ragionevole certezza,  articoli di stampa e provvedimenti giudiziari. Qualche giorno fa, dopo l’ennesimo articolo in merito ad indagini sulla mia persona, per l’ennesima volta ho chiesto attraverso il mio legale di essere ascoltato dalla Procura per capire ed eventualmente chiarire una vicenda da me conosciuta solo attraverso gli organi di informazione ma non ho ricevuto risposta.

Comprendo le esigenze investigative ed esprimo come sempre fiducia nell’operato della magistratura della quale attendevo, attendo ed attenderò anche da semplice cittadino serenamente qualunque decisione. In assenza di riferimenti ed essendo in questi giorni arrivati addirittura ad essere oggetto di esposti ‘preventivi’, dal tono diffamatorio quando non intimidatorio, perché riguardano atti ancora da adottare da parte dell’amministrazione, si comprende come tutto ciò  rende impossibile proseguire serenamente il mandato ricevuto dagli elettori.

Per chi, come me, si ispira, per tradizione familiare ed attitudine personale, all’etica del lavoro tra attacchi della minoranza, esposti ed assenza di chiarimenti con la procura è una situazione di isolamento istituzionale e di condizionamento ambientale insostenibile.

Circa cinque anni fa, da neofiti della politica compreso il sottoscritto, un gruppo di stimati professionisti ha iniziato un nuovo corso amministrativo appuntando  la nostra attenzione esclusivamente su obiettivi strategici per lo sviluppo di questo territorio da anni disattesi quali il risanamento finanziario dell’ente, gestito allegramente in precedenza, lo sblocco dell’area industriale per creare a favore dei giovani occasioni di lavoro reali e non clientelari, il consolidamento dei rapporti con l’Università del Salento, vero volano di sviluppo culturale  sociale ed economico della nostra città, la creazione di nuovi servizi al cittadino, la percezione di una maggiore legalità ed  una rete di controlli più capillari attraverso la riorganizzazione ed un concreto funzionamento in primis dell’ufficio della polizia municipale.

Tutti questi obiettivi sono stati centrati ma di fronte alla valanga di fango che ci piove addosso da  tempo  è solo per  senso di responsabilità che  sono rimasto finora in carica anche perché, oltre ad altri atti necessari ed urgenti per preservare il patrimonio dell’ente, ritenevo indecorosa l’eventuale assenza del Comune di Monteroni alla firma del protocollo delle stazioni appaltanti  per prevenire le infiltrazioni mafiose negli appalti.

Pur avendo tanto altro da fare  in questo clima dove si parla in città solo di atti e fatti giudiziari e non di politica ritengo superflua una mia ulteriore permanenza a Palazzo di città, dichiarando la mia serenità di aver sempre operato per il bene comune, dando la massima disponibilità ad essere ascoltato e la convinzione di una mia totale estraneità a qualsivoglia addebito.

SalutandoVi cordialmente confermo  le mie dimissioni, che, al netto delle decisioni giudiziarie che attendiamo serenamente, ritengo ormai l’unico gesto forte ed utile per riportare la dialettica politica   al centro della vita democratica di Monteroni, per stimolare i cittadini a ridiscutere serenamente del futuro di questa comunità e per  tutelare il buon nome della città” .

 

 

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