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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Patron delle miss sbotta: "No a strumentalizzazioni"

Gallipoli, l'organizzazione prende le distanze dalla querelle per i contributi concessi dal Comune e replica al Pd. In campo anche Barba: "Ma a che titolo criticano, e poi mica governanano loro"

GALLIPOLI - Contributi, passerelle e polemiche a iosa. La saga continua un riva allo Ionio, e dopo il botta e risposta a distanza innescato dalle accuse mosse dal circolo cittadino del Pd, si registrano due altre nuove prese di posizione. In primo luogo da parte dello staff organizzativo della kermesse di Miss Mondo Italia rappresentata dal patron Antonio Marzano e dall'altra dal deputato Pdl, Vincenzo Barba che continua a ritenere la manifestazione degna della vetrina estiva in terra gallipolina. La posizione dell'organizzazione di Miss Mondo in particolare mira a ristabilire la "realtà dei fatti" in merito ai rilievi mossi dalla segreteria del Partito democratico locale e soprattutto a puntualizzare in concetto basilare: "Non si utilizzi il concorso di Miss Mondo per mere strumentalizzazioni politiche che alla manifestazione in interessano minimamente. Così come non vogliamo entrare in contrasto o antagonismo con altri eventi del territorio". Questo in sintesi il messaggio lanciato da patron Marzano e company. Per rifuggire la polemica "gratuita".

In merito al contributo fine a se stesso, lo staff di Miss Mondo rammenta che "il contributo che l'Amministrazione comunale di Gallipoli ha voluto riconoscere alla manifestazione, lontano dal coprire i notevolissimi costi dell'organizzazione, è servito esclusivamente a corrispondere alle maestranze locali parte dei corrispettivi relativi alla fornitura dei materiali ed ai lavori eseguiti per l'allestimento delle complesse strutture necessarie alla manifestazione, costi già interamente sostenuti ed onorati. Precisiamo che per l'intera macchina organizzativa Miss Mondo si avvale del supporto economico di prestigiosi partners nazionali che seguono il concorso per tutto l'anno". Detto questo e propendendo per una "grave" disinformazione (e non alla strumentalizzazione politica che della manifestazione si vorrebbe fare) sulla portata dell'evento, la direzione nazionale del concorso replica al circolo Pd e precisa:

"La trasmissione della serata finale è stata integralmente ripresa da Telenorba con le sue emittenti TN7 e TN8 e da Tv Moda, seguitissimo canale satellitare del bouquet di Sky di Jo Squillo. Inoltre, uno speciale di un'ora sul soggiorno gallipolino delle concorrenti sarà trasmesso da Italia 1 di Mediaset, la cui troupe è stata presente in città per ben tre giorni a riprendere le miss e Gallipoli ed ha trasmesso un bellissimo servizio su Canale 5, domenica 20 giugno alle 20,30, nel corso della nuova trasmissione "Bikini" che ha riportato uno share medio di oltre quattro milioni di telespettatori. Infine, la proclamazione della vincitrice trasmessa sulla seguitissima "Studioaperto" di Mediaset (share di oltre cinque milioni di telespettatori) è stato il primo dei servizi "più visti" della settimana (fonte "videomediaset.it). Se queste sono qualche televisione privata"

E ancora: "La cena culturale, alla quale hanno partecipato le 120 miss presenti, i loro parenti e la stampa di tutt'Italia, è stata pagata (attraverso una apposita convenzione) dai genitori delle miss e offerta alle concorrenti ed alla stampa dal gruppo Caroli Hotels e dalla stessa organizzazione; nel corso della cena è stata effettuata la proclamazione delle 54 finaliste. Nessun costo risulta a carico dell'Amministrazione Comunale di Gallipoli. La caccia ai tesori di Puglia è stato un evento che, contrariamente a quanto affermato dalla minoranza politica cittadina, è stato enormemente apprezzato dalla città. Non era riservato alle concorrenti, perché i tesori da trovare erano prodotti tipici salentini (frise, olio, vino, terrecotte, etc.) da reperire negli esercizi commerciali di Gallipoli che hanno entusiasticamente aderito all'iniziativa e presso abitazioni di privati cittadini. Un evento collaterale che ha riscosso un grande successo sia nelle miss, sia presso gli operatori commerciali interessati che nella cittadinanza tutta".
E infine, ultima precisazione dell'organizzazione: "Il premio simbolico di stilista emergente è una prerogativa di Miss Mondo Italia già da qualche anno. L'organizzazione ha inteso dare un riconoscimento internazionale ad un creatore di moda pugliese che quale premio ha ricevuto l'incarico di vestire la vincitrice di Gallipoli alla kermesse internazionale del prossimo novembre in Vietnam. Tali informazioni ci sono parse doverose e, crediamo, esaustive del problema sollevato dai Democratici gallipolini. Abbiamo una speranza: che da questo momento Miss Mondo Italia non sia visto in contrapposizione con qualcos'altro, ma in totale simbiosi con la città di Gallipoli".

Barba: "Avanti con Miss Mondo. A che titolo critica il Pd, mica governano la città"
All'appello mancava solo il deputato Pdl, Vincenzo Barba, tra i sostenitori più convinti del connubio tra la manifestazione della bellezza e la cittadina ionica. Ed ecco arrivare puntuale la stoccata al Pd cittadino. Ma con una premessa di fondo: "Ripeto e ribadisco, sono perfettamente d'accordo con quanto programmato dall'Amministrazione Comunale. È ora di svecchiare il palinsesto degli eventi. Basta con le manifestazione trite e ritrite, vetuste, obsolete, che non sono in grado di emozionare, di scaldare i cuori di residenti e vacanzieri e soprattutto sono incapaci di dare un'immagine accattivante e coinvolgente della Perla dello Jonio. Basta con gli spettacoli dei sempre gli stessi! Basta con le iniziative che hanno un unico motto: "io, mammata e tu", sempre le stesse facce, sempre gli stessi volti, sempre le stesse situazioni, al solo fine di compiacere l'ego e soddisfare il business di pochissimi addetti ai lavori".

E poi sulla presa di posizione del Pd, Barba incalza: "Finalmente è caduta la maschera. Adesso è chiaro a tutti. Il Coordinamento Cittadino del Pd ha spiegato urbis et orbis che i soldi gestiti dall'Amministrazione comunale non sono certamente né di Barba né di Venneri. E nemmeno dei cittadini di Gallipoli. Sono invece nelle disponibilità dei due o tre consiglieri di minoranza, appartenenti al loro partito, che possono decidere a piacimento, dall'alto dell'imponente consenso elettorale ottenuto, come, quando, per chi e in che maniera spenderli. Ribaltando le regole della democrazia, dove chi governa ha il diritto-dovere di decidere in nome e per conto della collettività che amministra, assumendosi le sue responsabilità e chiedendo poi all'elettorato la verifica delle proprie azioni, la Segreteria Cittadina del Pd, facilmente riconoscibile nella "Città Bella" per la bandiera a mezz'asta a causa degli svariati intralci giudiziari in cui sono incappati, non si capisce dall'alto di cosa bacchetta e rimprovera".

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