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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Pd e Schirosi al lavoro per la composizione delle liste

Gallipoli: più difficile del previsto la quadratura del cerchio sulle candidature. Molte resistenze anche tra chi ha "proposto" il professore-sindaco. Stasera nuova riunione del centrosinistra

L'individuazione condivisa del candidato sindaco per la prossima tornata elettorale delle Amministrative del 13 e 14 aprile, non ferma l'attività e la discussione interna al centrosinistra gallipolino. La scelta del professor Gino Schirosi al momento sembra aver compiaciuto i più, o per lo meno tutti quelli che avevano ferma intenzione di proporre una figura nuova e non avallare la rievocazione di candidature già viste. Certo è che quella del noto docente è stata realmente una candidatura di "sintesi", visto che non si riusciva a trovare una convergenza unanime sulle indicazioni interne ai partiti di riferimento. Lo stesso capogruppo provinciale del Pd, Flavio Fasano, inteso che sul suo nome non ci sarebbe stata totale unanimità, non ha forzato la mano. Anche perchè restano ancora aperti i giochi per le candidature alla Camera e al Senato. Per la corsa a palazzo Balsamo dunque via libera ad una candidatura esterna, qual'è quella di Schirosi, e alla quale si è giunti su indicazione dell'area lettiana del Partito Democratico cittadino, che ha fatto un passo indietro nel segno dell'unità anche sul proprio nome di riferimento, quello dell'ex capogruppo della Margherita, Gianfranco Conte.

Scelta quella del professor Schirosi da subito sposata dalla Sinistra Arcobaleno, che se fosse scesa da sola avrebbe puntato decisamente sul segretario cittadino di Rifondazione comunista, Pompeo Demitri, e che in termini di coalizione aveva anche proposto la candidatura di Remo Natali. E anche il Partito Socialista ha dato il suo benestare. Discorso a parte nelle due fronde degli ex Ds con i fasaniani-doc pronti a puntare sul nome nuovo dell'avvocato Tony Piteo, mentre la corrente interna in disaccordo (più personale che politico) più propensa a supportare l'ipotesi Conte prima, e quella di Schirosi successivamente. Alla fine l'intero Pd gallipolino si è orientato in tutte le sue componenti sul "professore", ma ora il nodo cruciale resta la composizione delle liste.

Infatti l'asse Pd, Socialisti e Sinistra Arcobaleno tenta di serrare i tempi anche per non perdere il vantaggio assunto nei confronti del centrodestra riunito in queste ore e ancora "indeciso" sulla sua scelte definitiva per la candidatura a primo cittadino. E anche il centrosinistra torna a riunirsi questa sera per affrontare il nodo dei candidati consiglieri in lista. Anche perchè a quanto è dato di sapere proprio in casa del Pd ci sarebbero alcune "resistenze" per le candidature anche tra coloro che in sede di riunione hanno avallato la scelta Schirosi-sindaco. Semplici problematiche di dialettica politica o c'è già qualcuno deciso a tirare i remi in barca? Discorso analogo che interessa anche le compagini avverse, dove solo dopo la definizione del candidato sindaco si capiranno le reali volontà di candidatura nelle liste del Popolo delle Libertà e degli alleati locali.

A parte la Dc di Roby Cataldi che ha già annunciato una lista tutta "nuova" di personalità senza passato amministrativo, per il resto le altre compagini partitiche sono alla ricerca (e non senza difficoltà) di adesioni e di disponibilità tra vecchi e nuovi aspiranti consiglieri. E viste le recenti esperienze non è un lavoro facile e soprattutto per gli aspiranti sindaci non è una scelta da sottovalutare. Cosa potrebbe accadere ad esempio se il candidato sindaco del centrosinistra Gino Schirosi dovesse vincere e ritrovarsi poi nella sua maggioranza qualche consigliere da lui stesso magari in passato criticato per il suo ruolo di dissidente o transfugo? O se, sull'altro fronte, un sindaco decisionista come Barba, o chi per lui ovviamente, dovesse nuovamente fare i conti (di Bilancio e non solo) con la riluttanza di consiglieri poco addomesticabili e pronti a mandare tutti a casa alla prima occasione utile? Gallipoli ha bisogno di persone serie e responsabili. E di un governo stabile e pluriennale. E che la politica cittadina torni a riappropriarsi della sua dignità e della sua unica e aulica funzione: quella civica.

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