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Emergenza abitativa, "non fatevi promettere case che non ci sono"

Il Partito democratico torna sulla gestione delle politiche di edilizia popolare da parte del Comune. Rotundo: "In 15 anni non hanno fatto nulla". Bellanova rincara: "Il bisogno delle persone usato per creare consenso"

LECCE - A fronte di oltre mille e 300 domande di inserimento nella graduatoria per l'accesso agli alloggi di edilizia popolare, nella città di Lecce ne sarebbero disponibili solo una decina. Lo riferisce il Partito democratico, basandosi sui numeri dell'Istituto autonomo case popolari. In via Pozzuolo, poi, sono stati ultimati altri 30 alloggi - e altrettanti lo saranno nel giro di qualche mese - ma saranno destinati agli inquilini della cosiddette "case minime" del rione dove è in corso la riqualificazione o l'abbattimento di strutture oramai fatiscenti. Eppure, sostengono in via Tasso, il centrodestra continua a fare dell'emergenza abitativa un meccanismo di consenso elettorale fondato sul bisogno delle famiglie più disagiate in una città che ha circa 7mila poveri dichiarati e almeno altrettanti che per pudore evitano di apparire tali. Del resto, è stato più volte riportato all'attenzione generale il fatto che la Caritas distribuisca oltre 2mila pacchi alimentari al giorno nel solo territorio comunale. 

Nelle cronache cittadine la questione abitativa riccorre con frequenza: dallo "scivolone" dell'assessore Lucio Inguscio, invitato a dimettersi a causa di alcuni sms inviati ad amici e conoscenti interessati al nuovo bando per l'accesso in graduatoria, all'attesa decennale per la redazione dello stesso, finalmente deliberato a novembre del 2010. Le domande pervenute entro il 5 giugno del 2011 sono state una valanga ma, ad oggi, non esiste ancora una graduatoria.

pd-16-3Le opposizioni, durante l'ultimo anno di consiliatura, hanno sollecitato più volte la giunta a sgombrare il campo da qualsiasi sospetto, ma la campagna elettorale è arrivata e, con essa, un nuovo, forte, campanello d'allarme del Pd che, oggi, ha tenuto una conferenza stampa, l'ennesima, alla presenza della parlamentare Teresa Bellanova, del capogruppo Antonio Rotundo e di alcuni consiglieri a candidati all'assise comunale che verrà dalle urne del 6 e 7 maggio (la consigliera uscente Rita Quarta e i candidati Giovanni Castoro, Diego Dantes, Davide Leone, Alessandro Lezzi, Antonietta Sportillo, Valentina Pispisa, Enrico Grimaldi e Giuseppina Fuina).

"Non esistono nuovi alloggi popolari, da oltre dieci anni il Comune non concede nuovi lotti allo Iacp ed anzi, nel 2010, ha espropriato quello di via Bari per farci la nuova mercatale che nessuno vuole, invece di creare le condizioni per realizzare 130 appartamenti". Antonio Rotundo ha dichiarato che per il centrosinistra "quella della casa è la priorità tra le priorità" e che invece di lanciare promesse irrealizzabili, sempre a scadenza elettorale, il Pd propone l'approvazione delle varianti urbanistiche prima ancora del nuovo Piano urbanistico generale, in modo che si possano concedere aree edificabili allo Iacp. "D'altra parte - ha commentato il capogruppo - in cinque anni sono state approvate 50 varianti da questa amministrazione, ma nessuna per una finalità del genere". 

manifesti 011-2C'è poi il capitolo a parte della "case parcheggio", quelle di cui ogni comune dispone per soluzioni transitorie dettate dall'urgenza. Quante sono? Le fonti sono discordanti - hanno precisato in via Tasso - e vanno da un minimo di 600 a oltre 800. "Il punto è che non esiste alcun regolamento comunale, come pure dovrebbe essere, per cui l'utilizzo di queste case è soggetto all'arbitrio". Nell'agosto del 2010, lo scomparso consigliere del Pd, Carlo Benincasa, chiede l'istituzione di una commissione consiliare di indagine per chiarire il quadro della situazione.

Teresa Bellanova ha promesso al centrodestra una guerra senza quartiere rispetto alla questione dell'emergenza abitativa: "Che convochino una conferenza stampa - ha detto - in modo da spiegare come mai in 15 anni non hanno fatto nulla a fronte di un bisogno così diffuso. Visto che ora Perrone e Poli Bortone stanno di nuovo insieme, non si potrà dire io non c'ero oppure io non ho firmato". "Biosgna smetterla di trattare i cittadini come sudditi e di trasformare i diritti in favori", ha aggiunto la parlamentare salentina. Non è passato inosservato, ai democratici, lo slogan elettorale di Luca Pasqualini, dipendente della Lupiae Servizi ( ora in aspettativa per partecipare alla competizione) distaccato presso l'Ufficio case del Comune. Il suo sei per tre, affisso su molte plance fino all'inizio ufficiale della campagna, recitava: "La Serietà è di Casa". Un motto che, per quanto legittimo, è stato giudicato inopportuno.

“Girando in lungo e in largo per i quartieri popolari della città” racconta Paolo Foresio che sta battendo le strade urbane come molti altri candidati di tutti gli schieramenti, “mi imbatto in famiglie, a ritmo di almeno tre al giorno, che hanno già promesso il voto a chi gli ha 'garantito' la casa popolare per giugno prossimo. Stiamo parlando quindi di decine e decine di famiglie cui sono state fatte promesse che non potranno assolutamente essere mantenute”.

 

 

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