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Politica Piazza Tito Schipa

Commissario del governo per l'ex Massa. Il Pd lo chiede in Parlamento

C'è un progetto definitivo, anzi, ce ne sono due, ma si attende ancora un parere definitivo sulla rilevanza archeologica di piazzetta Tito Schipa. Il cantiere, intanto, è fermo e la questione finisce sul tavolo di tre ministri

LECCE - A un anno dall'approvazione del progetto definitivo per la riqualificazione dell'area, piazzetta Tito Schipa versa nelle condizioni documentate dalle foto.  I cinquecento parcheggi, il centro direzionale, gli spazi commerciali, tutto resta sulle carte depositate a Palazzo Carafa esattamente un anno addietro, dalla De Nuzzo costruzioni e dall'architetto Gianni Francia. Due versioni definitive di un progetto da oltre 20 milioni di euro - che inizialmente aveva una firma unica, ma poi le strade - tra l'impresa e il professionista - si sono separate. Il nodo, tuttavia, affrontato oggi dal Pd in conferenza stampa, non ha riguardato il merito delle proposte (anche se ne è stata annunciata una pubblicazione sul sito del partito), quanto la tempistica e l'attesa alla quale si sta costringendo la città rispetto ad un sito che non è solo rilevante per il recupero in sè, quanto per la connessione con il Piano della mobilità che - si fa per dire - va avanti da anni, a spizzichi e bocconi.

Il Partito democratico, martedì prossimo, chiederà l'insediamento di un commissario ad acta. Sarà Teresa Bellanova a presentare un'interrogazione a tre ministri - Annamaria Cancellieri (Interno), Lorenzo Ornaghi (Beni culturali), Corrado Passera (Infrastrutture e trasporti) - allo scopo di capire come sia stato possibile derogare alla legge Merloni che obbliga le amministrazioni a verificare la conformità del progetto definitivo a quello sottoposto all'approvazione del consiglio comunale che, alla fine del secondo mandato di Adriana Poli Bortone, deliberò a maggioranza per il project financing. All'epoca, l'attuale assessore ai Lavori pubblici, Gaetano Messuti, era il presidente di Sgm, la società partecipata dal Comune che gestisce parcheggi e mobilità.

Piazza Tito Schipa: prima gli scavi, poi il degrado

Il 14 marzo, da ultimo, Loredana Capone, candidato sindaco del centrosinistra, aveva organizzato un presidio a ridosso dell'area cantierizzata dal marzo scorso e dove, oggi, pare tutto abbandonato a se stesso. L'assessore ai Lavori pubblici, Gaetano Messuti, e il dirigente comunale, Claudia Branca, hanno da tempo chiarito che il progetto non può passare alla fase esecutiva prima di un pronunciamento inappellabile sulla rilevanza archeologica dell'area. Gli approfondimenti in tal senso sono stati chiesti, sempre nel marzo scorso, dal Comitato per la valorizzazione del patrimonio archeologico per completare studi già effettuati dalla Soprintendenza e dall'Università del Salento. Più precisamente, dall'allora Dipartimento dei beni culturali (correva l'anno 1997) che, sulla base di cinque sondaggi effettuati nel terreno, consegnò una relazione che escludeva la particolare rilevanza archeologica del sito dove, un tempo, sorgeva un monastero.

Alla conferenza stampa di oggi hanno partecipato diversi esponenti del Pd: dal segretario cittadino, Fabrizio Marra, al capogruppo a Palazzo Carafa, Antonio Rotundo, dalla consigliera uscente, Paolo Povero (componente della commissione Lavori Pubblici), ai candidati Mirko Zacheo, Giovanni Castoro, Davide Leone.

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