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Taglio delle province, il Pd rilancia l'opzione "Grande Salento"

Il primo a immaginare la fusione dei territori di Brindisi, Taranto e Lecce fu Lorenzo Ria, quando era a Palazzo dei Celestini. Non una nuova regione, ma una super provincia con maggiori competenze e due milioni di abitanti

LECCE – Una provincia da due milioni di abitanti, formata da quasi 150 comuni, che possa competere con l’Area metropolitana di Bari negli equilibri geopolitici all’interno della Regione Puglia. E’ questa la proposta che il coordinamento provinciale del Partito democratico rivolge alle popolazioni e alle istituzioni che attualmente fanno capo alle città di Lecce, Brindisi e Taranto. Torna così d’attualità l’idea del Grande Salento, lanciata anni addietro dal due volte inquilino di Palazzo dei Celestini, Lorenzo Ria, durante il suo incarico.

L’abbattimento del numero delle province, così come stabilito dal Governo, può essere il momento opportuno per riorganizzare il governo del territorio attraverso la fusione degli enti esistenti in un unico soggetto, dotato di ulteriori competenze rispetto a quelle attuali e legittimato dal voto popolare attraverso normali consultazioni elettorali. Questa la convinzione che gli esponenti del Pd hanno messo nero su bianco in un documento consegnato all’assessore regionale al Sud e al federalismo, Marida Dentamaro, nell’ambito di un incontro sul riordino delle province. Sulla questione delle nuove attribuzioni e dell'elezione diretta si sta giocando  la trattiva tra l'Unione delle province italiane (Upi) e il Governo, ma i margini sembrano risicati.  Secondo lo schema di riforma deciso a Roma, il presidente della Provincia e il Consiglio (sarà eliminata la giunta) verranno eletti dai consiglieri comunali. La Provincia sarà dunque un ente di secondo grado.

Non una nuova Regione, dunque, ma una super provincia risultante dalla fusione delle tre esistenti. Il Pd pone scopre sul tavolo la sua proposta, più compatibile con l’attuale assetto istituzionale perché non ostile alla Regione Puglia così com’è (dove il Pd è la principale forza di maggioranza). La  ridda di polemiche generata dal decisionismo del presidente del consiglio, Mario Monti, determinato a portare a termine il taglio degli enti di secondo livello,  ridà fiato anche alle trombe dei sostenitori della Regione Salento, rispetto alla quale si registra l’apertura dal presidente della provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, che è anche vice presidente dell’Upi.

Se il disegno del Governo andasse in porto obbligandoci all’accorpamento con Taranto – in sintesi questo il suo pensiero  - sarebbe molto meglio la divisione dell’attuale Regione in due: una comprendente l’Area metropolitana di Bari e il foggiano, l’altra che interesserebbe le tre province più meridionali. Ed in tal senso si è espresso il Consiglio provinciale di Brindisi, provocando la reazione entusiasta del presidente del Mrs, Paolo Pagliaro.  

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