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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Pdl, caotica altalena di nomi ma nessun candidato

Da Palese a Dambruoso, dalla Poli Bortone a Mantovano, sino a Romita: ogni giorno è variabile l'altalena dei possibili candidati del centrodestra. Tanti nomi, ma soprattutto evidente confusione

LECCE - Attilio Romita o Rocco Palese? Le strade del Pdl verso la definizione del proprio candidato ufficiale appaiono infinite, con un continuo altalenare di supposizioni su chi possa essere il nome più spendibile. Negli ultimi giorni, le valutazioni dei vertici del partito pugliese, in preda ad un chiaro stato confusionale, hanno sciorinato un elenco di persone, prima di inserirle nel nuovo gioco del "ribaltone facile": sì, perché, non appena ai più sembrava possibile che la designazione ufficiale fosse arrivata, qualcuno si allertava per rimettere in discussione ogni proposta.

In principio fu Stefano Dambruoso, magistrato barese antiterrorismo, sponsorizzato da Alfredo Mantovano: da settembre ad oggi si sono persi i conti di quante volte sia stato "quasi candidato". Un nome "dall'alto profilo istituzionale", come sempre ribadito dal Pdl, che tuttavia è rimasto incagliato nel basso profilo dei giochi partitici. Dai gruppi politici di centrodestra, presenti in Regione, viene stilato un documento ufficiale con il quale si chiede ai vertici del Pdl di non pescare il candidato all'esterno della politica, ma al suo interno.

Il testo evidenzia una chiara promozione per il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, fittiano doc e già assessore regionale al bilancio: si raccontano, però, aneddoti piuttosto controversi circa la cassatura della sua candidatura da parte del premier Berlusconi. I ben informati sostengono che Palese resti comunque in corsa, grazie alla sua presenza sul territorio.

Poi venne il tempo di Adriana Poli Bortone, evocata a lungo dall'Udc come la candidata perfetta per la Puglia, ma tradita dallo stesso Casini, volato sulla sponda opposta (primarie permettendo): la senatrice dal verbo meridionalista si gioca al meglio le sue carte nell'incontro personale con Berlusconi, tanto che lo stesso Cavaliere sembra convinto che l'unico candidato possibile possa essere proprio l'ex sindaco di Lecce. Ma c'è il panico nel Pdl pugliese alla sola idea di ritrovarsi come guida la donna più contrastata nell'ultimo anno e i veti si sprecano.

Anzi, per assicurarsi che la rivale storica perda il treno della candidatura, arriva la nomination di Alfredo Mantovano, che punta sulla sua visibilità nel governo per proporsi come volto del centrodestra per la Puglia: ma le incomprensioni nell'area ex An del centrodestra sono così nette, che anche il sottosegretario agli Interni non gode del risparmio sui veti, che, invece, puntualmente arrivano.

Non resta che virare ancora su una soluzione esterna: e, come per magia, arriva l'indicazione di Attilio Romita, giornalista barese del Tg 1, che avrebbe il vantaggio di essere conosciuto tra il grande pubblico, ma che rischia allo stesso tempo di subire l'impatto con la politica. Ad oggi, sembra ancora quest'ultimo il candidato più quotato, anche perché solleverebbe il Pdl da tutta una serie di veti incrociati che hanno rinviato la scelta. Ieri, in una tavola rotonda ad Arezzo, interrogato sul gradimento di questa ipotesi, il ministro degli Affari Regionali, Raffaele Fitto, ha risposto con un laconico "Mi avvalgo della facoltà di non rispondere".

Non è chiaro se ci sia gradimento o preoccupazione per questa svolta: nel Pdl le bocche sono praticamente "cucite" ed alcuni esponenti salentini del partito assicurano che tutte le ipotesi restano ancora aperte: nella serata di ieri, sembravano risalire le quotazioni di Palese, ma l'altalena prosegue senza soluzione. Perciò, non ci saranno svolte eclatanti prima dell'esito delle primarie nel centrosinistra.

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