Pdl, spuntano le primarie. Tre liste spingono Petrucci
Dopo la frenata di Barba sulle voci della sua candidatura a sindaco, altre soluzioni alternative. Ipotesi per l'ex magistrato. Suez e Liaci pronti a sostenerlo con personalità fuori dagli schieramenti
GALLIPOLI - Si scaldano i motori e i muscoli, e le gradi manovre vanno avanti. Con il Terzo Polo che fa capolino, e l'Udc gallipolina più propensa alla corsa solitaria, che alle larghe intese. Ne a destra, ne a manca. Forse, o magari almeno al primo turno. Il dibattito è ancora acceso. E con un altra ipotesi all'orizzonte: le primarie nel Pdl. O nel centrodestra, sulla scorta di quanto sta avvenendo in quel di Lecce. Non solo un ipotesi, ma anche un proposta che presto arriverà sul tavolo della coalizione. A patto che a scendere in campo non sia lo stesso Vincenzo Barba, che per ora glissa. E la corsa solitaria dell'Udc? Se da un lato questo scenario in divenire scompagina, e non poco, il progetto del laboratorio del "buon governo" lanciato dal Pd autoctono, dall'altro non intimorisce più di tanto la programmazione in casa del Pdl ionico e del suo manovratore d'eccellenza, Barba appunto.
Il Popolo delle Libertà sta alla finestra, avendo già lanciato segnali chiari ai potenziali alleati e movimenti: "La porta è aperta a tutti. I criteri politico-organizzativi della condivisione, della concertazione e della coesione tra tutte le forze politiche e le liste civiche che onoreranno il Pdl con il loro sostegno, saranno criteri-guida". Per chi non vuole essere della partita, nella stessa squadra di Barba e compagni, il partito e la coalizione se ne faranno una ragione. "Allo stato dei fatti, in questo momento, non c'è alcuna indicazione sul mio nome riguardo alla candidatura a sindaco di Gallipoli. Né esiste alcuna mia predisposizione d'animo a ricoprire questo ruolo", ha detto Barba recentemente. Partendo da una reiterata convinzione: "Non ci sarà bisogno della discesa in campo del sottoscritto" chiosa Barba, "Ci sono nel nostro schieramento tante e tali candidature naturali, tra giovani e maturi, appartenenti al mondo della politica e non, che dovremo solo e soltanto fermarci, dialogare, ragionare tutti insieme ed individuare tra loro la persona più giusta".
E lo stesso deputato aveva fatto e indicato nomi a iosa spendibili per la causa: da Fabrizio Ferilli a Giuseppe Perruccio, ad Antonio Barba, Stefania Oltremarini, Giorgio Cacciatori, Giovanni De Marini, Salvatore Di Mattina, Luca Murra o Emanuele Liaci. Molti nomi, tutti degni e preparati. Forse troppi. E qualcun altro ancora sottaciuto (Giuseppe Barba o Luigi De Tommasi), e allora ecco che l'ipotesi primarie, in assenza di una convergenza unitaria, non sarebbe una scelta peregrina. E da accantonare solo se il deputato scioglierà la riserva. E scenderà in campo personalmente. Il tutto mentre in città la voce (già da tempo ridondante) di un autorevole candidatura dell'ex giudice Aldo Petrucci, torna in auge. Ed è molto di più di una semplice ipotesi.