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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Fondazione Ico Tito Schipa, Pendinelli chiede le dimissioni di Gabellone

Il consigliere punta il dito contro il presidente della Provincia, anche presidente della Fondazione, incarico che gli ha fatto percepire 14mila euro lordi all'anno.Secondo l'esponenente di Patto per il Salento non avrebbe potuto per un decreto del 2010

LECCE – Botta e riposta tra il consigliere all’opposizione di Patto per il Salento Mario Pendinelli e il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone (Forza Italia). Sullo sfondo, il sipario definitivo sugli enti provinciali. Sono infatti gli ultimi colpi a Palazzo dei Celestini, poi ognuno per la sua strada. 

Nel frattempo, questa mattina, due conferenze stampa. La prima, quella di Pendinelli. Chiede le dimissioni di Gabellone.  Che va a spulciare le carte della Fondazione istituzionale concertistica orchestrale “Tito Schipa” di Lecce, Orchestra della Provincia in primis (quota partecipazione dell’ente 73,42 per cento, 26,58 per cento al Comune di Lecce), per accorgersi che Antonio Gabellone, in qualità di presidente della fondazione, percepisce 14mila euro lordi all’anno. Oltre, ovviamente, all’indennità di presidente della Provincia di Lecce, circa 3500 euro mensili nette. E questo perché, va detto, l’amministrazione Gabellone ha deciso, nel corso della legislatura, di ridurre le spese per il costo della politica del 30 per cento. Comunque. 

La storia dei 14mila euro (lordi) all’anno per la carica di presidente della Fondazione  a Gabellone, andrebbe avanti dal 2010, anno in cui una legge restrittiva taglia ogni possibilità a chi ricopre una carica elettiva di percepire denaro qualora andasse a rivestire altri ruoli (decreto legge 78/2010 convertito in legge 112/2010, articolo 5): “Ferme le incompatibilità previste dalla normativa vigente, nei confronti dei titolari di cariche elettive, lo svolgimento di qualsiasi incarico conferito dalle pubbliche amministrazioni di cui al comma 3 dell’articolo 1 della legge 31 dicembre 2009 numero 196, inclusa la partecipazione ad organi collegiali di qualsiasi tipo, può dar luogo esclusivamente al rimborso delle spese sostenute; eventuali gettoni di presenza non possono superare l’importo di 30 euro”.

“Chiedo le dimissioni del presidente Gabellone - incalza dunque Pendinelli - perchè fino ad ora ha percepito un'indennità non dovuta e poi perché in questa Provincia c’è ormai una logica della gestione del potere esasperata e un utilizzo di tutte le istituzioni per fini che hanno ben poco a che vedere con la cosa pubblica. Mi riferisco a tutto quel che accade nelle società partecipate, dove si dice che ci sono molti problemi ma poi si continua ad assumere chi si vuole, così come accaduto nella Fondazione Tito Schipa”. Il riferimento è alla professoressa Giulia Celeste, che proprio nella Fondazione ricopriva dal 1993 il ruolo di ispettore dell’Orchestra della Fondazione”. a 002-19

Pronta la replica di Gabellone nel corso della conferenza stampa tenuta a fine mattinata nella sala giunta di Palazzo Adorno: “Il richiamo a tale disposizione è fuori luogo, in quanto il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione Ico Tito Schipa che rivesto non è un incarico, frutto di qualche atto di conferimento da parte della Fondazione, bensì una carica riveniente da una esplicita previsione dello statuto della Fondazione. Quando anche si fosse trattato di una incarico conferito, comunque ci saremo trovati di fronte ad un conferimento di incarico non da parte di una pubblica amministrazione, ma di un ente privato”. 

E se ancora non fosse chiaro Gabellone tiene ad aggiungere: “La Fondazione Ico Tito Schipa ha infatti natura di fondazione, con autonoma personalità giuridica di diritto. Peraltro, a conferma della sua natura privatistica, questa Fondazione, poiché esula dal novero della 14 fondazioni lirico sinfoniche e poiché è stata riconosciuta soltanto come Ico, Istituzione concertistica orchestrale, con decreto ministeriale, non risulta inserita nell’elenco Istat delle pubbliche amministrazioni”.

Fanno quadrato intorno al presidente della Provincia di Lecce il parlamentare Roberto Marti e il consigliere regionale Saverio Congedo: “Dal consigliere provinciale Pendinelli si è levato oggi un vergognoso attacco istituzionale, basato su interpretazioni superficiali e parziali delle norme rispettate invece in pieno dall’amministrazione provinciale, uno scivolone clamoroso dettato dalla smania di andare incontro ai temi dell’anti-politica e della ricerca dello scandalo a tutti i costi. Un tentativo malriuscito e proprio nel posto sbagliato, laddove la politica ha realizzato le maggiori economie e i risparmi più significativi della storia delle istituzioni salentine”. 

“L’amministrazione provinciale, dal 2009, ha ridotto del 30% + 10% dal biennio successivo tutte le indennità di carica degli amministratori provinciali, autoriducendosi i compensi per milioni di Euro complessivi ben prima che spirasse il vento della caccia alla casta”
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Rimpasto in giunta.

Il presidente Antonio Gabellone ha firmato il decreto che consente a Fernanda Metrangolo e Nunzia Brandi, Forza Italia tutte e due, di entrare nella giunta provinciale.  Prenderanno il posto rispettivamente di Marcella Rucco e Filomena D'Antini. Brandi ha ricevuto la delega ai Rapporti con le associazioni , Metrangolo quella alle Pari opportunità.

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