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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Sindaci contro il “patto di stupidità”. Perrone partecipa con il cuore

A Milano centinaia di amministratori locali hanno sfilato contro la Legge di stabilità sulla quale il governo ha posto la fiducia. Il primo cittadino leccese non ha mancato di manifestare la propria adesione a distanza

 

LECCE – Lontano fisicamente, ma presente con il cuore. Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, ha manifestato sulla sua bacheca di Facebook il suo più totale e incondizionato sostegno alla manifestazione durante la quale centinaia di primi cittadini hanno sfilato per le vie di Milano contro l’approvazione della Legge di stabilità, in corso nella capitale alla Camera dei deputati: presenti, tra gli altri, Gianni Alemanno (Roma), Piero Fassino (Torino), Giuliano Pisapia (Milano), Graziano Delrio (Reggio Emilia e presidente Anci).

“Liberiamo i Comuni dal patto di stabilità”, recitava lo striscione che campeggiava sul palco dal quale i sindaci si sono alternati nel lanciare strali contro il governo, reo di stringere i cordoni della finanza pubblica fino al soffocamento degli enti locali. Continua dunque la contrapposizione, all’interno degli stessi partiti, tra amministratori che minacciano le dimissioni di massa – molti Comuni sono a rischio default nel 2013 – e parlamentari che stanno votando in queste ore la fiducia alla Legge di stabilità, ribattezzata "patto di stupidità".

Il sindaco di Lecce, utilizzando il social network, ha comunque voluto dire la sua: “Pur non essendo stato presente fisicamente, idealmente sono stato accanto ai miei colleghi sindaci che a Milano oggi hanno protestato contro l'approvazione della Legge di stabilità. I gonfaloni e le fasce tricolore in piazza, stamattina, hanno significato tanto. I sindaci di tutta Italia hanno dato voce a un disagio sempre più crescente”.

Perrone, non si dimentichi, ha intrapreso una battaglia legale con il governo, annunciando un ricorso al Tar contro la ripartizione del fondo perequativo dell’Imu che penalizzerebbe oltremodo Lecce: “I tagli sui trasferimenti statali, la scellerata gestione dell'Imu, la scure insensata del patto di stabilità, non fanno che acuire la crisi economica e sociale. I Comuni e i cittadini non possono più sopportare questa situazione. Il rischio di un collasso amministrativo e finanziario, che avrebbe ripercussioni terribili, è concreto. Siamo ogni giorno in prima linea, continuiamo a chiedere sacrifici per conto del governo. Non ce la facciamo più! Speriamo che adesso, finalmente, a Roma si degnino di ascoltarci”.

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