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Sondaggio “Governance poll”: il sindaco di Lecce in testa alla classifica tricolore

Balzo sul primo gradino del podio per Paolo Perrone che incrementa di due punti percentuali, fino al 62,5 per cento, l’indice di gradimento da parte degli elettori. Il campione, composto da 600 cittadini, ha risposto ad una domanda secca

LECCE – Dal settimo al primo posto con un aumento percentuale di due punti dell’indice di gradimento. Paolo Perrone balza in cima alla lista dei sindaci italiani di “Governance poll”, il consueto sondaggio di Ipr Marketing per Il Sole 24 ore.

Dietro di lui i colleghi Luigi Brugnaro di Venezia, anch’egli di centrodestra, e Matteo Ricci, di Pesaro. La rilevazione è stata condotta dal 3 novembre al 20 dicembre interpellando per ogni capoluogo 600 elettori - disaggregati per età, sesso e area di residenza - ai quali è stata sottoposta la seguente domanda: “Le chiedo un giudizio complessivo sull’operato del sindaco della sua città nell’arco del 2015. Se domani ci fossero le elezioni comunali, le voterebbe a favore o contro l’attuale sindaco”?

Si tratta insomma di un giudizio a consuntivo, rivolto un campione rappresentativo, che sancisce un fatto inequivocabile: la luna di miele di Perrone con la sua città prosegue e si consolida anche nello scorcio finale dell’azione amministrativa, prolungatasi per due consiliature.

Eletto nel 2007 e ancora nel 2012, Paolo Perrone incassa un netto riconoscimento che però di fatto cozza contro la posizione della città nelle varie classifica sulla qualità della vita. Ciò significa che la maggior parte dei leccesi non gli attribuisce responsabilità di particolare rilievo, apprezzandone al contrario le qualità personali e le modalità della sua gestione amministrativa. Secondo il quotidiano economico che ha commissionato il sondaggio “si tratta di un personaggio che, a dispetto dell’estrazione moderata, ha saputo consolidare il proprio gradimento attraverso un’azione amministrativa basata innanzitutto su un’efficace azione di marketing territoriale, tale da rendere la già ‘attrezzata’ città di Lecce una delle destinazioni principali nel circuito del turismo nazionale e internazionale. Lecce si è accreditata sempre più come marchio culturale”.

Questa chiave di lettura, del resto, appare confermata dal breve commento che il diretto interessato ha lasciato sulla sua pagina Facebook: “Lecce è cresciuta tanto, il mondo intero ce lo riconosce; ci sono ancora delle questioni irrisolte, certo, ma ci impegneremo a chiuderle. Posso dire con serenità che rifarei tutto quello ho fatto, ogni passo, dalle promesse che sono riuscito a mantenere ai "no" scomodi che ho dovuto pronunciare, strumentalizzati da chi, con l'obiettivo di screditare me e il mio operato, non ha esitato a mettere in cattiva luce la nostra città. Grazie a tutti”. 

Per quanto i sondaggi non siano dogmi, è chiaro che il risultato del sindaco ha una valenza politica che non si deve tacere. Ne è convinto in primo luogo Carlo Salvemini, consigliere di minoranza e tra i principali avversario di Perrone nel dibattito sulle questioni cittadine: “Chi non si riconosce in questo risultato non deve credere che esso sia sbagliato: fa parte di quel 37,5 per cento che la pensa diversamente. Complimenti al sindaco, quindi. Chi desidera un’amministrazione diversa tenga conto di questo risultato, che si aggiunge a quelli precedenti raccolti da Adriana Poli Bortone. La città si è largamente riconosciuta nel loro operato: ha amato la senatrice così come oggi ama chi politicamente ne ha preso le distanze scaricandole addosso tutti gli errori e i guai commessi. Pare un controsenso. E’ Lecce”.

Il riferimento dell’esponente progressista è ad alcuni temi, come quello relativo alla realizzazione della filovia, rispetto ai quali Perrone si è pubblicamente smarcato. Dal centrodestra un coro di elogi per il sindaco più amato d’Italia. "I leccesi lo rivoterebbero all'istante – ha dichiarato il deputato Roberto Marti -. Ed è un risultato eccezionale, più unico che raro per un sindaco al termine del secondo mandato. Un messaggio della comunità leccese forte e chiaro: il primo cittadino ha lavorato bene e il suo operato viene pienamente riconosciuto dalla sua comunità. Il centrosinistra di Palazzo Carafa ci racconta altro, ogni giorno: dovrebbe accettare dignitosamente la sconfitta morale e politica di questo risultato, invece di perdersi in inutili polemiche e fuochi di paglia".

Secondo Rocco Palese, anch'egli parlmentare del gruppo Conservatori e Riformisti, le qualità che hanno determinato il valore aggiunto sono “la passione per la buona politica, l'amore per la propria città, il governo del fare e la capacità di continuare a fare il sindaco, dopo otto anni, con lo stesso entusiasmo del primo giorno, riuscendo sempre a restare in sintonia con la 'pancia' dei cittadini senza mai perdere il contatto con la realtà e con i problemi di ogni giorno, pensando alle grandi opere, agli investimenti culturali ma anche alle questioni banali della vita quotidiana”.

"Lo straordinario appeal di Lecce e del suo primo cittadino - ha commentato il consigliere regionale Saverio Congedo - sono la testimonianza più autentica di quanto affermiamo a dispetto dei dubbi, delle critiche e di un clima disfattista che qualcuno vorrebbe porre al centro della scena. La classifica smentisce, insomma, coloro che gridano allo sfascio e gratifica, invece, il lavoro di chi, quotidianamente, opera in silenzio e senza applausi. Possiamo sorridere perché le cose non vanno poi così male come a volte viene raccontato e questo ci incoraggia tutti".

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