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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Perrone: "Tifosi del dissesto, dove sono le proposte?"

Attacco del sindaco di Lecce agli oppositori dentro e fuori il palazzo: "Con loro città al dissesto". Perrone e Monosi difendono il piano di vendita del patrimonio varato lunedì in Consiglio comunale

LECCE - Un'operazione che smonta "il vuoto pneumatico torricelliano di una squadra compatta di tifosi del dissesto composta da Salvemini e Rotundo", secondo Paolo Perrone. "Ultrà senza tessera del tifoso" per l'assessore al bilancio Attilio Monosi. Con loro al governo, ha detto il sindaco Paolo Perrone, "si azzererebbero i servizi ai cittadini a verrebbero aumentate le tasse". L'affondo del primo cittadino è tutto politico ed è rivolto a chi, dentro e fuori il palazzo, ha mosso critiche alla gestione delle difficoltà finanziarie da parte del Comune di Lecce e agli interventi programmati e deliberati dall'amministrazione per arginare i buchi di bilancio, come, da ultimo, il "Piano di alienazione e valorizzazione" dei beni comunali per il trienni 2010-2012.

"Situazione delicata per colpa di chi mi ha preceduto"

Sembra quasi di essere in campagna elettorale in sala giunta, dove Perrone e l'assessore al Bilancio Attilio Monosi, hanno convocato i giornalisti per approfondire alcuni punti dell'intervento votato dalla maggioranza nell'ultimo consiglio, quello di lunedì scorso. La strategia è chiara ed è riassunta dalla domanda che il sindaco rivolge, a mezzo stampa, ai suoi interlocutori: "Ci stiamo comportando o no come buoni amministratori e, soprattutto, cosa propongono per risanare il bilancio?".

A chi fa notare che né Rotundo né Salvemini hanno mai avuto responsabilità di governo e per questo non possono essere considerati artefici della delicata situazione di cassa di palazzo Carafa, risponde: "La colpa è di chi ha governato questa città prima di me", precisando che rispetto tutte le operazioni finite sul banco degli imputati - da via Brenta ai buoni ordinari del Comune passando per il filobus - ha sempre pubblicamente manifestato le proprie perplessità, non potendo peraltro intervenire in decisioni che non erano di sua competenza.

"Abbiamo riqualificato il patrimonio pubblico. I cittadini soci del Comune"

"E' una operazione a vantaggio della città", ha aggiunto il primo cittadino commentando il piano varato dall'amministrazione, "nella quale i cittadini sono soci del Comune e per questo ne riceveranno i benefici". L'assessore Monosi è entrato nel merito del provvedimento, ma solo per la parte relativa ai terreni. Degli immobili, forse, se ne riparlerà. "Ricaveremo oltre 17 milioni di euro senza vendere una pietra del patrimonio pubblico", ha detto il responsabile del bilancio a proposito dell'elenco dei beni da vendere nel 2011, specificando che almeno l'80 per cento dei lotti interessati si trova fuori dal perimetro urbano, molti dei quali sul prolungamento di viale Aldo Moro.

Alla somma precedente si aggiungerebbero, inoltre, 13 milioni per gli oneri di urbanizzazione. Non fa parte della lista l'area dello stadio, il cui valore è stimato in circa 19 milioni compresa la struttura sportiva, che sarà oggetto di un successivo intervento particolareggiato. Il sindaco non vuole che passi il messaggio che ci si trovi davanti ad una svendita del patrimonio pubblico né, tantomeno, ad un piano regolatore occulto che, come ha detto e scritto la consigliera di Io Sud Francesca Mariano, farebbe gola "ai vari comitati d'affari". Espressione che non è piaciuta a Perrone e a Monosi, il quale si è riservato di portare la questione nelle sedi opportune.

L'amministrazione, insomma, difende a spada tratta il provvedimento definito "come il principale strumento per risolvere le difficoltà finanziarie" e che avrebbe ricadute importanti dal punto di vista sociale: "In via Potenza ci sarà un'area destinata all'edilizia convenzionata", ha detto l'assessore che ha sottolineato comunque i benefici anche in termine di indotto: "Con il cambio di destinazione urbanistica di molte di queste zone - ampiamente consentito dalla normativa - in commerciale, residenziale e direzionale, creiamo i presupposti per un movimento di denaro di circa 100 milioni di euro".

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