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Pet-Tc, Perrone scrive a Fiore: "Caso insostenibile"

Il sindaco di Lecce ha scritto ancora una volta all'assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore. "Servizio indispensabile". Ma il centro Calabrese ha esaurito il budget assegnatole da via Capruzzi

LECCE - Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, ha scritto ancora una volta all'assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore. Al centro del problema, come sempre, la Pet-Tc del centro di medicina nucleare Calabrese. Il primo cittadino, nella sua missiva, chiede all'assessore Fiore di intervenire con tempestività, per garantire le prestazioni.

La struttura sanitaria, infatti, ha esaurito il budget assegnatole dalla Regione Puglia per quel tipo di prestazioni. E per i pazienti salentini, malati di tumore, non c'è davvero pace. A partire dal 31 ottobre, infatti, sono costretti nuovamente a rivolgersi altrove, peraltro sempre a spese della Asl, per questo tipo di esame.

"E' una situazione insostenibile - afferma il primo cittadino leccese - che si trascina avanti stancamente da tempo e che non trova una soluzione definitiva. Questo servizio è indispensabile per l'intero territorio salentino. Per questo ho invitato, ancora una volta, l'assessore Fiore ad intervenire con immediatezza per venire incontro alle giuste esigenze dei pazienti salentini che hanno necessità di utilizzare questa importante apparecchiatura sanitaria a causa di gravi patologie, evitando così di sottoporsi a lunghi e stressanti viaggi della speranza", conclude Perrone.

Della Pet-Tc, questione annosa e molto spinosa, si era parlato proprio nei giorni scorsi, per via di un contenzioso giudiziario. Il Codacons, infatti, rappresenta un gruppo di pazienti salentini che richiede un risarcimento, essendo stati costretti a svolgere a loro spese un esame con lo strumento diagnostico dello studio Calabrese di Cavallino, da gennaio a marzo di quest'anno, con costi da 600 fino a mille euro. Sul banco degli imputati, il 26 ottobre, presso il tribunale civile di Lecce, proprio la Regione Puglia, tanto che era attesto anche il presidente Nichi Vendola. Il quale, però, invocando il legittimo impedimento, essendo impegnato altrove per motivi istituzionali, ha obbligato l'udienza al rinvio (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30757).

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