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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Verde in città: petizione “salva alberi” e venerdì Commissione. “Rischio idrogeologico non si mitiga con asfalto”

La Terza consulta comunale lancia una raccolta di firme per salvare il verde urbano. L'intervista al presidente Alessandro Presicce. Il consigliere Patti, nel frattempo, ha chiesto la convocazione d’urgenza della Commissione ai lavori pubblici sul tema: è prevista per domani, venerdì 17 marzo. L'assessore Nuzzaci preannuncia novità

LECCE – La battaglia si tinge di “verde” in città: via a una petizione popolare “salva alberi” e per venerdì 17 marzo convocata la Commissione Lavori pubblici a Palazzo Carafa. Capovolgere la prospettiva: non più l’albero a essere l’ospite, bensì l’asfalto. È il pensiero che ha animato il presidente della Terza Consulta comunale di Lecce,  Alessandro Presicce, avvocato e coordinatore del gruppo di cittadini e associazioni deputati a interloquire con il Comune su questioni inerenti la gestione del territorio, ecologia e ambiente e qualità della vita.

Alla luce dell’espianto di 58 vecchi alberi (da sostituire con 65 nuovi "Alberi di Giuda", questo il progetto) previsto in Piazzale Pisa e via Alessandria dall’amministrazione comunale, la Terza Consulta ha deciso di fare ricorso all’istituto della petizione popolare, previsto dall’articolo 16 dello statuto comunale. Strumento col quale la cittadinanza può partecipare all’attività amministrativa. Si tratterà dunque di raccogliere 500 firme, autenticate, per impegnare il sindaco e il Consiglio comunale a evitare di prevedere tagli di alberi che non siano pericolanti o motivo di rischi di sicurezza per la città. E non è tutto.

Nella mattinata di ieri, in occasione della prima Commissione bilancio, il consigliere comunale Pierpaolo Patti ha chiesto la convocazione d’urgenza della Commissione ai lavori pubblici per provare a verificare a salvare gli alberi di Piazzale Pisa, modificando il progetto iniziale. Il primo cittadino di Lecce, Carlo Salvemini, ha garantito la sua presenza fissando l’incontro per domani, venerdì 17 marzo. Su 58 alberi (pini, pioppi e querce) dello slargo in questione - una piazzetta chiusa e utilizzata soltanto dai residenti -  e di via Alessandria, ne risultano abbattuti: 5 in Piazzale Pisa e 13 in via Parma (attigua a Piazzale Pisa, lato Piazza Palio). In un momento in cui il Rapporto annuale di Legambiente sul verde pubblico colloca il capoluogo di provincia salentino alla 97esima posizione, nell’ultimo quarto di classifica.

L'assessore Marco Nuzzaci, contattato dalla nostra redazione nel pomeriggio di oggi, parla invece di soli sette alberi abbattuti in totale. E preannuncia stravolgimenti del progetto che potrebbe essere a breve essere rivisto. Novità in vista? Gli alberi saranno messi in salvo? Nelle prossime ore, a  Palazzo Carafa, la Commissione.

Avvocato Presicce, qual è la cornice in cui si colloca la vicenda di Piazzale Pisa e via Alessandria? Perché questo territorio fa fatica a dotarsi di aree verdi?

“Cominciamo col dire che, storicamente, il territorio ha visto svilupparsi un concetto di area verde soprattutto nel privato, come dimostrano i numerosi parchi all’interno dei palazzi storici. Un'idea di verde urbano non è stata però adeguatamente declinata in chiave pubblica. Anche per via del fatto che il Salento, in passato, disponeva di poca acqua per i propri residenti, figuriamoci per gli alberi… Del verde pubblico le amministrazioni hanno quasi avuto “timore”, ma è ormai ora di maturare un'idea di verde pubblico moderna anche a Lecce. Come Terza Consulta vogliamo impegnare Palazzo Carafa a salvare gli alberi sani e che non risultino a rischio crollo. In relazione al caso di Piazzale Pisa e via Alessandria, la città intende utilizzare un treno di denaro destinato alla mitigazione del rischio idrogeologico, ricorrendo all’asfalto. Ma togliendo alberature e rifacendo manti stradali non si farà che accentuare quel rischio”.

Che cosa prevede, nello specifico, il progetto?

“Il progetto prevede livellamento e normalizzazione delle strade e venti nuove caditoie, poste sotto i marciapiedi in tutta l’area di progetto, dunque Via Alessandria e Piazzale Pisa. Ma qui, “confermare” la presenza dell’asfalto non ha davvero senso. Si tratta di uno slargo già a verde che potrebbe essere riconvertito facilmente in parco rionale. Non è un luogo di viabilità strategica, poiché si incrociano tre stradine, poco utilizzate dagli abitanti, verso una minuscola rotatoria. Questi ultimi lamentano lo stato del manto stradale sconnesso, è vero. Ma se la zona fosse riconvertita ad area verde, le auto dei residenti potrebbero essere allocate nell’area attigua al vicino istituto scolastico “Grazia Deledda”. Non serve risistemare le strade abbattendo alberi. Vada per quelli pericolanti, circa cinque. Ma togliendo anche i sani, il rischio per i residenti è quello di ritrovarsi in estati infuocate e a vivere in un’isola di calore. Il rischio idrogeologico si combatte rendendo ampliando i terreni vegetali e permeabili, non con l’asfalto. Se è vero che le strade presentano buche e gobbe, non possiamo pensare di risolvere tutto con l’asfalto: è lui l’ospite, mica l’albero”.

Come vi state muovendo come Consulta comunale?

“Il problema è di natura politica. Abbiamo avviato una interlocuzione con il Comune e con l'assessorato ai Lavori Pubblici,  e stiamo avviando una petizione popolare con la quale intendiamo raccogliere le firme dei leccesi. L'amministrazione in carica è frutto, come tutti sanno, di un compromesso politico e probabilmente alcuni settori dell'Amministrazione potrebbero non essere perfettamente in linea con un governo della città che, nelle intenzioni, si era candidato a fare di Lecce una città più verde. Questi fondi straordinari messi a disposizione dal Governo contro il rischio idrogeologico non possono essere utilizzati per altre finalità. Sono “deviati”, in tutta Italia, per sbarazzarsi degli alberi: perché si pensa che le radici rovinino le tubazioni della fogna bianca e che compromettano l’assorbimento delle acque meteoriche. Sul territorio nazionale i fondi stanno dunque diventando il grimaldello col quale sbarazzarsi di molti alberi nelle città, ma che di certo non servirà a contenere il rischio di allagamenti e danni”.

Eppure, di recente, il Comune ha mosso i primi passi per dotarsi di un Piano Verde…

“Con la Legge 10 del 2013 i Comuni con una popolazione al di sopra  dei 15mila abitanti furono obbligati a redigere il Piano e Regolamento del verde. Tutto deve essere però preceduto dal censimento delle aree verdi: il tipo di essenze, lo stato di conservazione degli alberi, la loro età e così via. Dopo dieci anni da quella legge, Lecce è uno dei capoluoghi di provincia ancora inadempienti. Il Comune non conosce ancora il numero dei suoi alberi. È stato da poco affidato l’incarico a un dirigente per le attività propedeutiche al Piano del Verde. È così cominciato il censimento degli alberi monumentali, il primo step. E' un passo di cui essere contenti, ma occorre sicuramente accelerare il passo e provare a non depauperare il patrimonio arboreo di Lecce prima di averne conosciuto la sua entità”.

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