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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Peyla sulla class action: "Leccesi fieri del filobus"

Il presidente di Sgm ritiene legittima la presa di posizione delle associazioni dei consumatori ma rilancia: "Avremo un'opera tra le più innovative in Europa". Rotundo di tutt'altro avviso

LECCE - La notizia della class action promossa da alcune associazioni di consumatori nei confronti dell'amministrazione comunale per il filobus ha aperto un nuovo capitolo in una vicenda che da 1597 giorni occupa le cronache cittadine. "I cittadini hanno tutto il diritto - dice il presidente di Sgm, Giovanni Peyla - di sollecitare domande su un'opera così importante per la città. Come Sgm siamo a disposizione per chiarire ogni loro perplessità tecnica relativa al servizio. Siamo, infatti, consapevoli che c'è grande attenzione e curiosità da parte dei leccesi intorno a un'opera che è - come ci hanno confermato, proprio in questi giorni di collaudi, i responsabili della ditta costruttrice - fra le più innovative a livello europeo nell'attuale trasporto filoviario".

Per il responsabile della società di trasporti, la strada è ormai in discesa: "I tecnici del ministero hanno dichiarato pubblicamente - argomenta Peyla - che, nonostante la complessità della procedura, siamo in linea con i tempi della tabella di marcia per la messa in funzione del servizio, apprezzando il fatto che abbiamo lavorato di buona lena e con il massimo scrupolo. Non dubito, quindi, che, nel giro di poco più di un mese, il filobus cominci la sua attività e diventi un motivo di vanto per tutti i leccesi".

Di tutt'altro avviso Antonio Rotundo, capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, per il quale i vari dubbi rispetto all'opera non sono per nulla fugati."Dopo che la città ha per anni assistito impotente e sgomenta al cantiere infinito dei pali e dei fili, a continue e ripetute proroghe che hanno raddoppiato i tempi previsti dal capitolato, agli annunci solenni di partenze puntualmente rimangiati, dopo che sono stati spesi la bellezza di 23 milioni di euro per realizzare l'opera più costosa e più brutta della storia cittadina, apprendiamo che l'avvio riguarda solo e soltanto una delle tre linee con l'utilizzo di appena 4 dei 12 filobus previsti nel progetto e senza un nuovo piano del traffico che tenga conto della nuova infrastruttura".

"A questo punto, chiedere chiarezza e pretendere risposte non elusive - prosegue Rotundo - è il minimo che si possa fare per elementari ragioni di serietà e di dignità, se vogliamo evitare che la vicenda del filobus oltre al danno e alla beffa abbia il sapore della vera e propria farsa, di chi immagina che dopo un periodo di "sperimentazione" fallita i filobus possano ritornare definitivamente in deposito.

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