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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Piano del Porto, assise deserta. Fasano e due consiglieri occupano l’aula

Per la quarta volta sindaco e maggioranza disertano la discussione caldeggiata dall’opposizione. Occupazione pacifica, nota al prefetto ed esposto

GALLIPOLI – Nessuna strenna natalizia e la discussione sul nuovo Piano del Porto, caldeggiata da quattro consiglieri proponenti, affonda ancora una volta. Ed è ancora bagarre a Palazzo Balsamo con tre dei consiglieri proponenti del punto in discussione, Flavio Fasano, Sandro Quintana e Giuseppe Cataldi, che hanno deciso di occupare in forma pacifica e sino al tardo pomeriggio di oggi l’aula consiliare come forma di dissenso all’atteggiamento della compagine al governo della città. Accanto a loro anche un centinaio di cittadini e simpatizzanti hanno raggiunto in queste ore la sede comunale presidiata, a scopo solo precauzionale, dalla polizia locale e dalle forze dell’ordine. Per la quarta volta consecutiva, a causa dell’assenza del sindaco Stefano Minerva e della maggioranza, questa mattina non si è svolta la seduta dell’assise civica.  Era  infatti in programma la ripresa in seconda convocazione del consiglio comunale, sospeso giovedì scorso all’ultimo punto in discussione e relativo proprio alla pianificazione portuale e al destino della darsena della Bleu Salento e dell’ampliamento del porto turistico di Porto Gaio, dopo l’uscita contestuale del primo  cittadino e dei consiglieri di maggioranza che hanno fatto venir meno il numero legale.

Nuovo flop e seduta deserta per mancanza del numero legale. All’appello in aula del segretario Giancarlo Ria presenti solo i tre consiglieri Fasano, Quintana e Cataldi e il presidente dell’assise, Rosario Solidoro, mentre non hanno risposto il resto dei consiglieri comunali. Tutti assenti, compreso il sindaco Minerva e anche la consigliera proponente del punto, Caterina Fiore. Molte le giustifiche di rito fatte pervenire alla presidenza, ma lo strappo politico si è consumato inesorabile per la quarta volta consecutiva. Minerva e la maggioranza detteranno l’agenda programmatica anche sulla portualità quando lo riterranno opportuno: questo è il dato politico che scaturisce dall’ennesimo “ammutinamento” consumato sulla discussione del punto all’ordine del giorno relativo alle questioni sollevate da quattro consiglieri sul tema della portualità cittadina. Con puntigliosa ricerca di chiarimenti e delucidazioni soprattutto sulla questione inerente il parere espresso dal sindaco Stefano Minerva nell’ambito della conferenza dei servizi regionale per la valutazione del progetto preliminare per l’ampliamento del porto turistico di Porto Gaio che dovrebbe portare ad aumentare la capienza dei posti barca della darsena privata dagli attuali 80 ormeggi a oltre 400 posti con nuove strutture e servizi.         

Sul piano della correttezza istituzionale e della chiarezza amministrativa Fasano e i consiglieri Quintana e Cataldi hanno innalzato le barricate. Per dare un nuovo segnale di contrapposizione al mancato confronto politico. Ed è subito partita un’ennesima denuncia pubblica e anche penale che verrà formalizzata nei prossimi giorni con un esposto nel quale soprattutto il capogruppo di Gallipoli Futura intende chiedere contezza dell’operato e delle decisione definite “sospette” del sindaco Minerva inerenti principalmente il parere personale espresso dal primo cittadino nella conferenza dei servizi sul progetto preliminare di ampliamento del porto turistico di Porto Gaio.

“Più dei consiglieri comunali noi stigmatizziamo principalmente il comportamento del sindaco Minerva” tuona Fasano, “che non è il padrone della città e che ha avuto un atteggiamento irriguardoso e offensivo dell’istituzione per la quale ha prestato giuramento alzandosi e andando via per primo nella scorsa seduta e impendendo poi la discussione e i chiarimenti sul tema della portualità e soprattutto sulla decisione ondivaga di esprimere un parere prima negativo e successivamente positivo in favore del progetto di ampliamento di Porto Gaio. Noi volevamo sapere solo il perché di tale comportamento” incalza Fasano, “di una scelta nella quale il sindaco non si è fatto supportare da  nessuna istruttoria tecnico-giuridica, non chiedendo supporto agli uffici e senza il coinvolgimento dell’assise comunale. E ora un nuovo rifuggire la discussione che ci sembra alquanto  sospetto ed è per questo che abbiamo chiesto anche al prefetto di fare chiarezza su questa ennesima violazione dell’agibilità democratica di questa maggioranza. Ci sono evidentemente dei sospetti che non si vogliono chiarire senza contare che ora l’esito della conferenza dei servizi si è chiuso nel luglio scorso con valutazione favorevole proprio dopo il cambio in corsa del sindaco che consente al proponente proseguire nell’iter con la redazione del progetto definitivo ed esecutivo” conclude Fasano, “e  per me il parere mutante su Porto Gaio da parte del sindaco si può configurare come un abuso d’ufficio e di potere amministrativo avendo deufradato anche il consiglio del suo ruolo di indirizzo. E su questo chiederemo anche alla Procura di valutare eventuali violazioni e di fare luce su abusi, errori e sospetti”. Per Fasano dunque Minerva deve chiarire la sua posizione e lo doveva già fare in Consiglio: “Minerva non doveva abbandonare l’aula e fuggire” stigmatizza Fasano “doveva solo dare spiegazioni al perché non ha seguito un’istruttoria strategica con il coinvolgimento di commissione urbanistica, uffici comunali e dell’assise e al suo cambio di parere su quel progetto del porto privato”. Un progetto sul quale comunque il Consiglio sarà comunque chiamato ad esprimersi stando a quanto riferito in una nota dell’ufficio Demanio e patrimonio che preso atto della volontà politica espressa in conferenza dei servizi dall’amministrazione comunale ha rammentato anche la futura necessità di procedere con una variante urbanistica al piano regolatore vigente.     

Anche il capogruppo di Italia Destati, Sandro Quintana ha parlato di “oltraggio alla democrazia partecipata” da parte della “dittatura” di Minerva e della maggioranza, sottolineando anche gli aspetti, a suo dire, non convenienti per la città di avallare l’invasività di un mega porto turistico privato. “Questo progetto di Porto Gaio non avrà alcuna ricaduta per la collettività e per i gallipolini” ammonisce Quintana, “è il Comune che deve progettare un porto turistico, magari con l’aiuto dei privati, ma non lasciando l’intera iniziativa nelle mani di un solo imprenditore”. I tre consiglieri hanno anche annunciato di voler disertate loro ora le commissioni consiliari e hanno pacificamente occupato l’aula consiliare (presidio ancora in corso) come forma di protesta  contro “la morte della democrazia gallipolina”. Per Minerva e la maggioranza si è trattato invece dell’ennesimo tentativo di strumentalizzazione messa in atto dagli “irriducibili” oppositori.    

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