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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Strage degli ulivi, c’è il piano d’emergenza: “Ora il ministero trovi altre risorse”

La Regione Puglia ha deliberato le misure urgenti per fermare la diffusione del batterio che sta disseccando le piante in almeno ottomila ettari di terreno. Tecnici e ricercatori insieme per circoscrivere la zona del focolaio

BARI – Varate dalla Regione Puglia le misure di emergenza contro gli agenti responsabili del disseccamento rapido del legno dell’olivo. L’esecutivo pugliese, su indicazione dell’assessore alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni, ha accolto le indicazioni degli organismi tecnici e scientifici che da giorni stanno cercando di arginare la diffusione del batterio “Xylella fastidiosa” la cui azione ha fatto strage di piante su circa ottomila ettari. Un evento senza precedenti che ha portato allo stato di quarantena.

Le intenzioni della Regione sono quelle di mettere subito in campo una squadra di tecnici fitosanitari affiancati dal lavoro di esperti della ricerca perché per fermare la diffusione del batterio-killer, originario del Sudamerica, è necessario conoscerne le caratteristiche. Agli interventi operativi, quindi, si uniranno piani di monitoraggio.

Quest’ultimo riguarderà la zona focolaio, dove è accertata ufficialmente la presenza del patogeno e si può ritenere tecnicamente impossibile la sua eradicazione; la zona di insediamento, area dove non è più possibile l’eradicazione per cui vanno applicate azioni per il confinamento; la zona tampone cioè la fascia perimetrale limitrofa alla zona focolaio o di insediamento, nella quale non è stata ancora riscontrata la presenza del patogeno e infine le zone di sicurezza comprese in una fascia perimetrale attorno alla zona tampone a ulteriore garanzia del contenimento del patogeno.

Le misure prevedono innanzitutto degli interventi diretti nella zona focolaio. Un’area infetta in cui l’azione dei tecnici e degli esperti sarà radicale, dall’estirpazione delle piante colpite dal fenomeno, alla bruciatura della vegetazione di piccole dimensioni, passando dagli interventi fitosanitari al divieto assoluto di movimentazione di qualsiasi materiale vegetale infetto al di fuori della zona focolaio. Misure ad hoc saranno assunte anche su tutte le altre aree di intervento. Per questa ragione la delibera dispone una serie di ispezioni sistematiche, la segnalazione dei casi sospetti e misure cautelative e controlli dell’attività vivaistica nelle zone in questione.

“Dobbiamo finanziare la ricerca – ha commenta poi l’assessore Fabrizio Nardoni – e malgrado le acquisizioni scientifiche escludano una correlazione tra la presenza della malattia nella pianta rispetto al frutto e quindi la qualità dell’olio e delle olive da tavola, è fondamentale avviare uno studio approfondito non solo per salvare il patrimonio di ulivi della nostra regione e del Salento in particolare, ma anche per evitare che il batterio possa passare ad altre piante, mandorlo e oleandro”.

“La Regione Puglia – ha concluso Nardoni – ha agito con celerità e competenza attraverso il coinvolgimento diretto dell’Osservatorio fitosanitario regionale e successivamente di quello nazionale, e pertanto non vi è nessuna necessità di architetture aggiuntive come le unità di crisi proposte dall’assessore della provincia di Lecce, Francesco Pacella. Ora però il ministero faccia la sua parte individuando le risorse aggiuntive che serviranno a sbarrare le porte del paese al pericoloso batterio”.

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