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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Calimera

Gasdotto Tap, la Regione può opporsi con il Piano paesaggistico

Incontro pubblico a Calimera: carte alla mano, secondo il consigliere di Sel, Antonio Galati, il documento programmatico appena entrato in vigore può sbarrare la strada all'opera contro la quale si sono già pronunciate le amministrazioni interessate

CALIMERA – Continua nei comuni interessati il tour di incontri sul progetto del gasdotto di Tap. Due giorni addietro la discussione si è svolta a Vernole, oggi è stata la volta di Calimera dove l’associazione Polemonta ha organizzato un dibattito al quale hanno partecipato, oltre al primo cittadino ospite, Giuseppe Rosato, anche i sindaci di Melendugno, Marco Potì, di Vernole, Luca De Carlo e il vice sindaco di Castrì, Andrea De Pascali. Con loro uno dei portavoce del comitato No Tap, Gianluca Maggiore, che da due anni e mezzo studia passo dopo passo l’evoluzione dell’iter dell’opera.

Del resto sono giorni in cui l’argomento gasdotto si affronta su più tavoli: proprio ieri in Senato è stata di nuovo rinviata la ratifica del trattato trilaterale tra Italia, Grecia ed Albania firmato ad Atene nel febbraio scorso, propedeutica alla realizzazione materiale dell’opera: è stato un esponente della Lega Nord, partito che ha ribadito di essere favorevole al progetto, a chiedere un aggiornamento per consentire al governo di studiare l’assetto societario di Tap, che risulta modificato nella composizione degli azionisti rispetto a quello noto alle autorità italiane. La sollecitazione al rinvio è stata rilanciata anche dalla senatrice Loredana De Petris di Sel, che aveva già posto delle pregiudiziali. Il relatore, l’ex ministro Paolo Romani, e il vice ministro degli Esteri, Marta Dassù, hanno acconsentito alla richiesta precisando però che il via libera deve arrivare in tempi brevi, considerata la portata strategica del gasdotto per gli interessi nazionali.

Nella serata calimerese, invece, il consigliere di Sel, Antonio Galati, ha esposto alcune argomentazioni, riconducibili alla previsioni del nuovo Piano paesaggistico territoriale regionale, che potrebbero conferire alla Regione un ruolo assai diverso rispetto a quello di ente meramente preposto ad un parere comunque non vincolante: “In molti hanno dato come scontata una sorta di deroga automatica per le opere pubbliche di interesse strategico”, ha premesso l'esponente progressista con riferimento all'interpretazione dell'articolo 95 del Pptr. In questi termini, del resto, si era grosso modo espresso il country manager di Tap Italia, Giampaolo Russo, nel corso della presentazione del definitivo studio di impatto ambientale e sociale, il 10 settembre.

antonio-galati-orizzontale-4“Ma così non è – ha precisato Galati che è anche componente della commissione regionale Ambiente -. La verifica delle alternative possibili viene disposta dal Pptr all’articolo 95, proprio nell’ottica di ‘riduzione del danno’ delle opere pubbliche che collidono con il paesaggio, anche quando sono ritenute strategiche. In sostanza per ottenere l'autorizzazione regionale non basterà che Tap affermi di aver esaminato e scartato approdi alternativi: occorre anche che gli uffici regionali verifichino che quell’esame sia stato effettuato con rigore e sia stato analizzato il più ampio ventaglio possibile di alternative all'approdo di Melendugno su tutto il territorio regionale. Ammesso che sul territorio regionale, naturalmente, esistano delle zone libere e disponibili”.

In virtù di quanto disposto dal piano voluto dall’assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, il progetto – sostiene Galati - sarebbe invasivo di ben cinque zone sensibili: una di cordoni di dune, un’altra consistente in un bosco e tre denominata aree di rispetto. In presenza di questi vincoli, il Pptr esclude esplicitamente la possibilità di costruire un gasdotto: “Quello di Tap attraversa aree nelle quali non sono ammissibili piani, progetti e interventi di quel tipo: tra San Foca e Melendugno il tracciato del tubo così come proposto da Tap semplicemente non si può fare, lo dice la legge”.

Galati ha infine sollecitato il sindaco di Melendugno a servirsi delle integrazioni al Pptr, che le loro amministrazioni possono fare in sede di adeguamento del Piano urbanistico generale, entro un anno,  per “ampliare le delimitazioni dei beni paesaggistici tra San Foca e Melendugno”.

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