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Ipotesi piazzette del centro storico senza auto: oltre la discussione "il nulla di fatto"

Seduta congiunta delle commissioni Controllo e Traffico: il dirigente ha semplicemente presentato una mappa con 43 siti, ma secondo Antonio Rotundo manca del tutto la volontà politica di ridurre il numero di auto presenti nel cuore della città

LECCE – L’ipotesi della pedonalizzazione delle piazzette del centro storico rimane sulla carta e nella testa di chi, forse con troppo ottimismo, aveva pensato di indurre l’amministrazione comunale ad invertire quella tendenza che nel corso degli anni ha portato all’invasione della parte antica della città da parte dei mezzi a motore.

Tradotto in numeri significa che attualmente sono in circolazione circa 13mila permessi, più del doppio della popolazione residente, in virtù di una politica di concessioni a manica larga basata su un’ordinanza di Adriana Poli Bortone del 1999 e successivi provvedimenti ad hoc.

Con estrema lentezza gli uffici competenti hanno predisposto un regolamento che però, nonostante i reiterati annunci dell’assessore alla Mobilità, Luca Pasqualini, non è stato ancora portato in aula per il via libera definitivo. L’obiettivo sarebbe quello di azzerare la situazione esistente ma c’è chi è pronto a scommettere che, considerando tutte le categorie di potenziali beneficiari incluse, il numero complessivo di pass alla fine non diminuirà poi di tanto.

L’esito della seduta congiunta delle commissioni consiliari Controllo e Traffico è stato infatti bollato come un nulla di fatto da parte del presidente della prima, Antonio Rotundo: “Tutto quindi continuerà esattamente come adesso, con lo spettacolo indecoroso di degrado e caos in piazzetta Castromediano, cuore della città, che rimarrà parcheggio all'aperto per auto e motorini, nessuna isola pedonale da Piazza Sant’Oronzo a Santa Croce, nulla di nulla insomma, e così piazzetta Fanfulla dove i divieti ci sono ma sulla carta per assenza di controlli, e così dappertutto, perché la  maggioranza non ha voluto neppure attivare la videosorveglianza 24 ore su 24 consentendo così l'invasione  incontrollata del centro storico al traffico privato”.

Il dirigente responsabile del settore Mobilità ha semplicemente presentato una mappa con i 43 punti “sensibili”: piazzette, corti, slarghi. Ma non c’è alcun orientamento da parte dell’organo politico, cioè la giunta, e dunque la discussione si è limitata alla ripetizione di posizioni già espresse nelle sedute precedenti.

L’idea che potesse essere attuata una chiusura anche parziale aveva suscitato però una certa preoccupazione, soprattutto tra alcuni residenti, allarmati dal fatto che lo svuotamento dalle auto sarebbe stata la premessa all’espansione della movida in zone fino ad oggi marginali rispetto alla vita  notturna della città, con l’installazione di tavolini e ombrelloni. D’altra parte non sono in pochi a lamentare la mancanza, già oggi, di posti auto per le famiglie che nel centro vivono. 

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