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Pierluigi Bianco si presenta: “Giovani saperi per rilanciare il nostro Paese”

Il candidato alle primarie del Pd nel Salento per entrare nel prossimo Parlamento italiano prova a lanciare la propria sfida politica e punta sul "rinnovamento vero", che "non è solo questione anagrafica", ma "passa dalle idee"

LECCE – Sì al rinnovamento, ma soprattutto a quello delle idee, con la creazione di un “Parlamento dei giovani saperi”. Pierluigi Bianco, vicesegretario del Pd di Surbo, è uno dei volti che compongono l’elenco di candidati del partito al prossimo Parlamento e prova a chiarire in parte le proprie idee per il proprio impegno politico: ma per ottenere un posto da “onorevole” prima ancora della competizione elettorale vera e propria dovrà passare dalle primarie di fine dicembre.

“A decorrere dal 1° gennaio 2012 l'importo lordo dei parlamentari, corrisposto per dodici mensilità – esordisce in una nota -, risulta essere di 10.435,00 euro lordi al mese sul quale sono effettuate le dovute ritenute previdenziali (pensione e assegno di fine mandato), assistenziali (assistenza sanitaria integrativa) e fiscali (Irpef e addizionali regionali e comunali)”.

“Credo che nessuna ripresa economica sia possibile – afferma - se non si decide di investire concretamente e simbolicamente in ricerca, innovazione scientifica e tecnologica e cultura. L'Italia è un Paese che esporta un numero enorme di ricercatori all'estero e ne importa pochissimi consegnando il nostro Paese a un immobilismo gerontocratico”.

Per Bianco, rinnovare la politica significa “avere la forza e il coraggio di chiedere a chi ci rappresenta di rinunciare a parte dei suoi privilegi per restituire ai cittadini la possibilità di credere che un futuro sia possibile anche nel nostro paese”: “Pensate che cosa accadrebbe – prosegue - se 630 deputati e 315 senatori, vale a dire 945 parlamentari della Repubblica Italiana, destinassero ogni mese la metà del proprio emolumento a università, istituti e centri di ricerca pubblici con la finalità di realizzare un ‘parlamento dei Giovani Saperi’, costituito dai migliori giovani ricercatori precari che hanno avuto il coraggio di restare in Italia. Tutto ciò fino a che il nostro Paese non abbia raggiunto gli standard europei di investimenti pubblici in ricerca e innovazione.

“Se dovessi essere eletto alle Parlamentarie – conclude - mi impegnerò affinché questa proposta possa essere accolta da tutti gli eletti del nostro Partito, perché credo che sia tempo di osare e avere il coraggio di cambiare per restituire credibilità alla politica”.

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