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Più di 50 occhi elettronici pronti a vegliare su Lecce

Presentato questa mattina il progetto di integrazione al sistema di video sorveglianza previsto in città. Altre 20 telecamere verranno piazzate in due zone calde del centro. In totale saranno 52

"Non sarà un grande fratello, un controllo sulle libertà dei nostri cittadini, ma gli ultimi atti vandalici, in particolare il gravissimo episodio di sei auto incendiate in Piazzetta Baglivi, nel cuore del centro storico, imponevano un immediato e rapido intervento dell'amministrazione comunale". Parole utilizzate dal sindaco di Lecce, Paolo Perrone, per presentare "l'integrazione in corsa", ulteriori 20 telecamere destinate a completare il progetto per la videosorveglianza in città. In totale l'investimento-extra costerà 700mila euro e integra i 32 occhi elettronici, già previsti in seno alla nuova programmazione "Pon sicurezza 2007-2013" nella città vecchia, indirizzati su esercizi commerciali, monumenti e strade del centro storico.

Due le zone di Lecce in cui verranno estesi i controlli, su una superficie complessiva di 120mila metri quadri. La prima ricade nel centro storico e comprende la perimetrazione a ridosso di Porta Napoli, "zona calda" per una fervida movida notturna, logorante per i residenti, particolarmente turbolenta per le forze dell'ordine e che verrà monitorata attraverso 16 occhi elettronici. La zona B, invece, è stata localizzata in un'altra area sensibile, che abbraccia le "strade del sesso": viale Gallipoli, viale Quarta, via don Bosco e via Diaz. Previste quattro telecamere, dotate di un radar supplementare per rilevare il transito dei veicoli e, mediante l'utilizzo di particolari software, in grado di decifrare le targhe dei mezzi di trasporto e confrontarle con quelle contenute nel data-base dei residenti e degli autorizzati del settore. Movimenti "anomali", atti predatori, graffiti sui muri, attività di business illegali, il fenomeno dell'accattonaggio, tutto il "marcio" confluirà sotto il cono visivo delle nuove tecnologie, che grazie all'ausilio di sofisticati software, segnaleranno ambiguità e anomalie alla centrale operativa, posizionata nell'Ufficio del "Centro di Elaborazione dati Sensibili e Video sorveglianza", presso il comando di Polizia Municipale di Lecce.

Quasi tutte le postazioni controlleranno un'area piuttosto ampia e l'amministrazione comunale ha optato per l'utilizzo di telecamere del tipo Dome, quelle classiche con brandeggio in versione da esterno. Verrà anche rispettato il cosiddetto impatto estetico ambientale, croce e delizia dei pali del filobus, oltre a garantire il più ampio monitoraggio visivo e qualitativo dell'area. Il progetto, proposto dall'assessore al traffico Giuseppe Ripa, dovrebbe nelle intenzioni del sindaco Paolo Perrone, garantire l'etichetta al capoluogo salentino oltre che di capitale del barocco, città "Porta d'Europa", anche di città protetta e sicura, come richiede con insistenza da tempo la stessa cittadinanza. Le telecamere saranno attive dal mese di giugno, quando dovrebbero partire le prime 32. Nel frattempo, il primo cittadino ha assicurato che l'amministrazione di Palazzo Carafa rimarrà sempre vigile per intercettare gli ultimi soldi dell'Unione Europa destinati alla Puglia. Duplice ulteriore finalità: elevare la qualità della città e il grado di sicurezza tra i cittadini.

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