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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Più sicurezza contro i furti". Ma fioccano verbali e finsice in zuffa politica

Il consigliere regionale del Pd Buccoliero chiede a nome dei dipendenti di Comdata, City Moda, Famila e G di Giochi maggiori controlli contro i reati alle spalle del complesso Agava, ma arrivano centinaia di multe. Botta e risposta con l'assessore Pasqualini. E intervengono anche Loredana Capone e Cgil

LECCE – Attuti, curnuti e cacciati te casa. Nulla come un’espressione popolare sembra riassumere meglio di mille parole questa storia, tutta leccese, molto italiana.

In principio fu l’appello: salvate i lavoratori dell’area commerciale alle spalle del complesso Agave. Furti e danneggiamenti? All’ordine del giorno. E non da oggi. Da anni. Ma, invece dei controlli, sono arrivate le multe. Verbali il primo giorno. Verbali anche il secondo per le autovetture in sosta.

E così, un invito a garantire più sicurezza sembra diventato per assurdo un boomerang dagli effetti molto costosi per le tasche di chi è capitato sotto tiro. E si è arrivati all’immancabile zuffa verbale. Coinvolti politici e sindacati.

Tutto nasce da una situazione plurisegnalata. Alle spalle dei palazzi fra viale della Cavalleria e innesto della tangenziale est, vi sono vari plessi: il call center di Comdata e tre esercizi commerciali, City Moda, Famila e G di Giochi. A loro servizio esiste anche un immenso parcheggio dislocato fra diversi piazzali. E da anni chi lavora in queste attività, e non solo, lamenta ogni sorta di guaio. Auto rigate o bruciate, e furti. Tanti furti. Solo per citare qualcuno dei mille disagi. Tanto che sembra di essere costantemente calati “in una sorta di far west, dove i delinquenti agiscono indisturbati, mettendo a segno furti d’auto, rapine e danneggiamenti in tutte le ore del giorno e della notte”.

Sono parole di Antonio Buccoliero, consigliere regionale del Partito democratico. Ha raccolto segnalazioni di vari dipendenti di Comdata, e non solo, ed ha deciso due giorni addietro di scrivere al prefetto facendosi “portavoce dell’esasperazione di questi lavoratori, che si sentono costantemente minacciati”.

Denunce sporte in questura o presso caserme dei carabinieri ve ne sono depositate a iosa. Tempo addietro proprio alcuni dipendenti di Comdata si fermarono a parlare anche con questa testata dei tanti piccoli drammi quotidiani che si consumano ai loro danni. Specie quando cala la sera, perché l’illuminazione è fioca e non vi sono sistemi di videosorveglianza nei piazzali. Un invito a nozze per qualsiasi malintenzionato.

E allora? E allora, Buccoliero già ieri è rimasto di sasso dopo aver saputo che a meno di ventiquattro ore dal suo intervento, “le istituzioni hanno risposto con una raffica di multe a danno delle auto dei lavoratori”. Per la serie: “Oltre al danno, anche la beffa”. Proprio in quella zona, infatti, giovedì si sono presentati gli agenti di polizia locale. E sono fioccati i verbali per le auto posteggiate in modo irregolare. Che poi, a ben guardare, è un altro problema che oggettivamente esiste.

Giù, ma Buccoliero, che oltre a essere un politico è anche e soprattutto un ufficiale dei carabinieri in aspettativa, è andato una prima volta su tutte le furie. “Sono un uomo delle istituzioni, ma nella mia attività professionale ho sempre puntato alla prevenzione piuttosto che alla repressione, perché la prima indica uno Stato attento e solerte, la seconda rappresenta una sconfitta per tutti, istituzioni in primis”. Questa la sua filosofia, seguita poi da una polemica di natura politica.

 “In alcuni casi la repressione, oltre che uno strumento punitivo, rappresenta anche una scorciatoia per rimpinguare le casse pubbliche”. “Non a caso, Lecce – ha ricordato - è tra le prime città per numero di contravvenzioni. Una sconfitta per tutti, cittadini e istituzioni”. Da qui l’intenzione di “andare fino in fondo a questa vicenda, facendo sì che questi lavoratori non siano due volte vittime”.

E allora? E allora, Buccoliero oggi è totalmente schizzato dalla sedia quando ha saputo che la polizia locale è tornata in zona, elevando altre contravvenzioni. Ma poteva essere diversamente, in un venerdì 17? Morale, in due giorni, almeno un centinaio di sanzioni. Una mazzata. Tanto da decidere di dissotterrare l’ascia di guerra. Inequivocabili le sue parole: “Per tutti quei cittadini vessati in queste ore nel parcheggio Comdata metterò a disposizione, gratuitamente, un legale, perché si possano contestare simili abusi”.

Deve averla presa sul personale, insomma. Tanto da non risparmiare nuovi strali, ancor più velenosi. “Si rivolge un pacifico e dignitoso appello alle istituzioni dopo aver subito, per anni, furti d’auto, danneggiamenti e rapine in una zona isolata della città e la risposta di istituzioni autoreferenziali è danneggiare coloro che hanno osato infastidirle: multe a raffica per parcheggio selvaggio in un’area priva di segnaletica verticale, per anni terra di nessuno, se non di coloro che si spaccano la schiena sul posto di lavoro, per campare dignitosamente la propria famiglia”.

“Questo è il regalo e la risposta, dopo ore di lavoro e di sacrifici – ha tuonato -: una multa sul parabrezza. Una vergogna. Ormai è perfettamente chiaro che non vi è alcuna possibilità di confronto, di dialogo e di crescita. Non quando si ragiona ottusamente”.

E allora? Allora, il bello è che sulla questione hanno finito per accodarsi anche altri. Per esempio, ha alzato la voce anche l’assessore regionale alle Attività produttive, Loredana Capone, già candidata in passato alla carica di sindaco per il centrosinistra. “I dipendenti di Comdata e degli esercizi commerciali vicini da anni sono in attesa di servizi adeguati, mai realizzati. Molte le domande di intervento indirizzate nel tempo al Comune anche perché in una zona priva di sufficiente illuminazione e sicurezza i rischi aumentano, sia con riguardo ai furti sia alla stessa sicurezza personale, soprattutto delle ragazze”.

“E il Comune di Lecce cosa ha fatto come reazione alla mole di domande di parcheggi, servizi, sicurezza? Ha reagito con la clava della multe”. E non solo. Dura anche la Slc Cgil di Lecce, che in una nota ha espresso “sconcerto”.  

“Si resta basiti che a fronte di diverse e reiterate proteste anche da parte di rappresentati del mondo politico, sul degrado e sul problema di sicurezza del sito, il Comune di Lecce abbia inteso intervenire e risolvere il problema, multando le auto dei lavoratori che si erano parcheggiate fuori dagli spazi segnalati e andando cosi a penalizzare giovani lavoratori, la maggior parte con contratti part-time”.

Nuova immagine-2-4“È bene precisare – ha proseguito il sindacato - che il parcheggio è stato pensato per un’utenza che guardava alla clientela di tre grossi esercizi commerciali e l’insediamento di un’azienda come Comdata che conta ben mille 300 dipendenti, imponeva di ripensare le aree preposte al parcheggio”.

E allora? E allora, ecco che è arrivata nella serata anche la replica dell’assessore alla Polizia locale, Luca Pasqualini. “Lungi dal voler alimentare una sterile polemica con un rappresentante delle istituzioni che da sempre è schierato al fianco degli uomini e delle donne che vestono un’uniforme – ha scritto in un comunicato, riferendosi evidentemente a Buccoliero - tengo a sottolineare la correttezza dell’operato della polizia locale”.

Perché, a suo avviso, “quando giustamente s’invoca la presenza delle forze dell’ordine per la tutela della sicurezza e della legalità, non si può poi recriminare se l’intervento ha come conseguenza anche il controllo del rispetto della segnaletica stradale e delle norme del codice della strada”.

“Del resto – ha aggiunto - non è la prima volta che il personale della polizia locale è chiamato a intervenire, su richiesta dei residenti nella zona del complesso Agave, per problematiche legate alla viabilità ed alla sosta”.

“In questo caso – ha precisato -, la polizia locale non si è sottratta alla richiesta di pattugliare la vasta area di parcheggio prospiciente le attività commerciali City Moda, Famila, G di Giochi e la società Comdata e nell’occasione si è vista costretta a multare i veicoli al centro della carreggiata e fuori dagli spazi previsti per la sosta che creavano intralcio alla circolazione”.

“I controlli continueranno anche per sottrarre l’area alla presenza dei parcheggiatori abusivi”, ha concluso Pasqualini. “Sono sicuro che il consigliere Buccoliero converrà con me che per sancire il primato della legalità ognuno deve fare la sua parte”.

E allora? E allora, la storia non finirà qui. C’è da scommetterci. 

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