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Salvini contro Arci su ambulanti e posta articolo di LeccePrima: è polemica

Il ministro leghista ha pubblicato, sul suo profilo Facebook, il pezzo relativo all’iniziativa di Arci Lecce a difesa dei venditori in spiaggia

LECCE – Matteo Salvini posta l’articolo di LeccePrima sull’iniziativa Arci e sul web scoppia la polemica. Nelle ultime ore, infatti, il ministro leghista ha condiviso il pezzo pubblicato nella giornata di venerdì, dalla nostra testata, sul proprio profilo istituzionale Facebook. La frase che correda il link dell’articolo recita: “Non è uno scherzo. Evidentemente a sinistra preferiscono tutelare l’illegalità, l’abusivismo e le merci contraffatte”. La sua è una risposta al progetto lanciato dalla presidente di Arci Lecce, Anna Caputo, contro la direttiva del Viminale: provvedimento che mira a multare i commercianti stranieri abusivi sulle spiagge e coloro che acquisteranno la merce contraffatta .

Arci, di contro, si è proposta per un sostegno legale ai commercianti stranieri che dovessero essere sanzionati. Alle sue stesse parole pubblicate in Rete, il vice presidente del Consiglio dei ministri ha anche accostato un’emoticon stupita, una delle tipiche “faccine” usate sui social network per esprimere una emozione. I commenti e le reazioni non si sono fatte attendere e sono fioccati a decine di migliaia, nel giro di pochi minuti, dividendo su posizioni del tutto contrapposte la comunità web.

Intanto, sull’argomento, è giunta la nota stampa a firma del senatore della Lega, salentino, Roberto Marti. L’esponente politico ha subito commentato la notizia diffusa ieri da Arci: “Per contrastare la direttiva del ministro Salvini offre assistenza legale a tutti coloro che potrebbero essere multati perché agevolano il commercio degli ambulanti abusivi sulle spiagge e in strada”.   Marti ha ripreso le parole di Salvini e le ha giustificate: “Come dargli torto? Sulle nostre spiagge ogni giorno vengono smerciate quantità industriali di oggetti contraffatti che danneggiano la nostra economia e i nostri commercianti.  La lotta per la legalità comincia proprio dalla strada e da queste situazioni su cui si è sempre chiuso un occhio. Chi ci perde ogni volta che compriamo un articolo di un ambulante abusivo? La nostra economia, le imprese oneste e lo Stato che non intasca le tasse di un articolo venduto in nero. Tra l’altro molti degli oggetti venduti in spiaggia non sono a norma e spesso rischiano di essere dannosi per la nostra salute".

Ha poi proseguito: "L’Arci dovrebbe lottare per la legalità sulle nostre spiagge e altrove. È solo il rispetto della legge che può garantire i commercianti onesti e la salute dei cittadini. Dire che si è disposti a dare assistenza legale gratuita a chi non rispetta le leggi significa essere dalla parte dell’abusivismo, del lavoro nero, della contraffazione, dell’irregolarità e di chi non paga le tasse. Non ci può essere tolleranza con tutto ciò che alimenta un mercato nero devastante per lo Stato e le imprese oneste”.

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