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Poli-Comune, scontro sul bar nel giorno della kermesse

Italia Wave, da Io Sud un attacco: "Revocata licenza alla ditta leccese che da 10 anni svolge il servizio. I soldi andranno fuori". Replica Coclite: "Il contratto riguardava l'Us Lecce ed è terminato"

LECCE - " Mobbing nei confronti della ditta", tuona lei. "Cara senatrice, un vero scivolone", replicano loro. Entrati ormai nel vivo della kermesse di Italia Wave Love Festival, spuntano come funghi fuori stagione nuove polemiche ammantate di colori politici, che stanno avvolgendo già da giorni la manifestazione, tanto che è di queste ultime ore un sonoro e vivace botta e risposta tra la senatrice Adriana Poli Bortone, presidente e fondatrice di Io Sud, ed alcuni amministratori di Palazzo Carafa.

Il nodo della discordia è rappresentato dal bar dello stadio. Per il quale la senatrice accusa il sindaco Paolo Perrone di aver "pensato bene di revocare la licenza per la somministrazione di bevande allo stadio Via del Mare alla ditta De Filippo, che da dieci anni svolge il servizio in concessione occupando una cinquantina di addetti salentini".

E così prosegue: "Adesso il servizio è stato affidato a una ditta che viene da fuori e che incasserà circa 500mila euro grazie al festival, ringrazierà il Salento per l'accoglienza e poi andrà via. Tutto questo nonostante la ditta De Filippo abbia avuto dal Tar una sospensiva del provvedimento del Comune. Bisogna anche aggiungere che, a giudicare dalle dieci cause intentate dall'amministrazione nei confronti della ditta De Filippo, ci sia nei confronti della stessa una sorta di mobbing da parte degli amministratori".

"Questo - conclude Adriana Poli Bortone - è il solito discorso del Sud che non sa auto-difendersi e valorizzare le risorse locali e la sua economia anche attraverso eventi importanti come l'Italia Wave". Ma sarà davvero così? Assolutamente no, secondo gli amministratori di Palazzo Carafa, tanto che, a scendere in campo, sono il dirigente il settore Attività economiche e produttive del Comune di Lecce, Paolo Rollo e l'assessore al ramo, Luigi Coclite. Con una lunga requisitoria che tende a smontare in tutto e per tutto le dichiarazioni della senatrice.

"Il settore Attività economiche e produttive, non ha effettuato alcuna revoca di autorizzazione amministrativa alla ditta De Filippo Valeria", spiega Rollo. "Piuttosto, ha agito conseguentemente alla comunicazione che l'Unione sportiva Lecce Spa ha fatto circa il sopraggiunto termine del contratto in essere tra la società stessa e la ditta De Filippo, avvenuta, senza possibilità di rinnovo, lo scorso 30 giugno".

"Premesso - spiega Rollo - che uno dei presupposti per l'esercizio dell'attività di somministrazione è la disponibilità di idonei locali, si rileva, nella fattispecie, che l'Unione sportiva Lecce, unica concessionaria dell'impianto sportivo Stadio comunale, non ha a tutt'oggi dato in affidamento ad alcuno il servizio bar all'interno dell'impianto, cosa possibile perché prevista, tra l'altro, dalla convenzione in essere tra il Comune di Lecce e la locale società calcistica. Pertanto, alla luce di quanto sopra, questo settore ha provveduto ad invitare la ditta De Filippo alla restituzione del titolo autorizzatorio non più sorretto dal contratto che ne aveva giustificato il rilascio".

Fin qui la materia sotto un profilo squisitamente tecnico. Delucidazioni alle quali seguono le rimostranze dell'assessore Coclite, che giudica "sorprendente che una persona dell'esperienza politico-amministrativa come Adriana Poli Bortone abbia commesso un errore grossolano sull'interpretazione di atti di cui lei stessa era a conoscenza, in quanto in vigore già all'epoca in cui la senatrice ricopriva la carica di sindaco della città".

"La convenzione tra il Comune di Lecce e l'Unione sportiva Lecce per l'utilizzo dello stadio - spiega Coclite - è la stessa che era operante durante l'amministrazione Poli Bortone. Quella che regolamenta i rapporti tra l'Unione sportiva Lecce e il gestore del bar dello stadio di Via del Mare è stata addirittura redatta e definita nello stesso periodo in cui Adriana Poli Bortone era sindaco. E' del tutto evidente, dunque, che la comunicazione intercorsa tra l'Unione sportiva Lecce e l'amministrazione comunale, riguardo all'esigenza di far cessare l'efficacia del contratto sottoscritto con il gestore del locale, non poteva che comportare la consequenziale adozione del provvedimento adottato dal dirigente del settore Attività produttive".

"Il comunicato della senatrice Poli Bortone - afferma l'assessore Coclite - è caratterizzato, ancora una volta, da un'evidente approssimazione e superficialità e denota, al contempo, un tentativo di strumentalizzazione politica e una buona dose di demagogia in quanto non affatto rispondente alla realtà dei fatti. Sarebbe stato sufficiente dare un'occhiata ai documenti per evitare di commettere questo autentico scivolone".

Coclite aggiunge anche un'altra cosa: l'organizzazione della kermesse"è di competenza esclusiva della macchina organizzativa di Italia Wave Love Festival. L'amministrazione comunale, tuttavia - precisa - è riuscita ad ottenere che le maestranze che stanno lavorando a questa grande kermesse nell'espletamento di alcuni servizi, come security, montaggio, facchinaggio, fossero provenienti da Lecce e dai comuni della provincia proprio per offrire occasioni di lavoro a tanti giovani che faticano a trovare un'occupazione".

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