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Uranio nel poligono? Lecce Bene Comune sollecita chiarezza

Il coordinamento chiede che siano resi noti gli esiti delle analisi fatte a marzo durante un sopralluogo della commissione parlamentare di inchiesta. Il verbale della seduta del 24 luglio scorso è stato secretato

LECCE – Ci sono alcuni interrogativi, non nuovi, attorno al poligono militare di Torre Veneri che destano una certa preoccupazione e che Lecce Bene Comune ha inteso ribadire in una conferenza stampa nel borgo di Frigole: esiste un pericolo di inquinamento da uranio impoverito? Ci sono rischi per la popolazione? Perché sono stati secretati gli atti dalla seduta del 24 luglio scorso della commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dal salentino Rosario Giorgio Costa?

Il laboratorio politico-civico i cui rappresentanti in consiglio comunale sono Carlo Salvemini e Saverio Citraro ha presentato sull’argomento due esposti alla Procura della Repubblica a maggio e ad ottobre. Il sostituto procuratore Ennio Cillo ha aperto un fascicolo. Nel 2008 Teresa Bellanova, del Pd, ha presentato un’interrogazione al ministro della Difesa rimasta senza risposta.

Le conseguenze sulla salute dell’utilizzo di uranio impoverito da anni sono state scientificamente provate e sono rintracciabili in tutta la letteratura medica internazionale: a fine ottobre il Tribunale di Roma ha accordato, con sentenza definitiva, il risarcimento di un milione di euro per la famiglia del sergente maggiore Andrea Antonaci, di Martano, deceduto il 12 dicembre del 2000 per un linfoma non Hodgkin. Il militare aveva in precedenza fatto parte del contingente Nato in Bosnia.

confer_torreveneri-2Nel poligono di Frigole non si sarebbe mai fatto uso di munizioni contenente tale metallo: lo hanno escluso i responsabili militari della base anche durante il sopralluogo dei parlamentari avvenuto il 9 marzo scorso durante il quale il consulente della commissione ha effettuato anche dei prelievi e delle verifiche su terraferma e in mare. I risultati di quei campionamenti sono stati illustrati il 24 luglio scorso, ma a porte chiuse, con la motivazione che si trattava di conclusioni ancora provvisorie.

Lecce Bene Comune ha chiesto oggi – ha relazionato Gabriele Molendini – che quelle analisi vengano divulgate, che ci sia una parola definitiva e inconfutabile che possa escludere l’utilizzo di uranio impoverito o di altri metalli pesanti e che si proceda a tutte le bonifiche ambientali che la stessa commissione ha ritenuto scarse e insufficienti. Secondo stime a livello nazionali i decessi a seguito di contaminazione letale sono stati circa 200 e le persone che hanno contratto neoplasie gravi almeno duemila. La sentenza sul caso Antonaci ha assunto una rilevanza internazionale, tanto che avvocati di altri Paesi ne hanno acquisito copia.

Il testo integrale della conferenza su Torre.Veneri

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