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Politica delle adozioni “morde” la piaga del randagismo. Bella trova casa in Friuli

Dopo 15 anni la cagnetta si accasa presso una nuova famiglia. Positiva l'iniziativa del Comune per incentivare le adozioni

TAVIANO - La politica del fare e la buona pratica delle adozioni portano in dote risultati apprezzabili e significativi per fronteggiare la problematica del randagismo e dell’abbandono degli amici a quattro zampe. E stavolta la storia a lieto fine, che fa da grimaldello all’azione congiunta di cura e intervento sugli animali da parte del Comune e dei volontari territoriali, arriva dal canile convenzionato di Taviano. La vicenda è quella di “Bella” un meticcio cresciuto per quindici lunghi anni nel canile comunale e che ora, da quasi un mese, ha trovato una nuova casa e una famiglia che ne ha disposto il suo trasferimento in terra friulana.

E che segna l’inversione di rotta rispetto al destino di molti dei cani randagi confinati nei canili comunali e che molto spesso, seppur degnamente accuditi, trascorrono mestamente tutto il resto della loro sofferta esistenza tra le gabbie  e i meandri di quelle strutture. La storia di Bella invece segna il passo del riscatto e della riabilitazione. E premia anche il lavoro dei volontari e la decisione dell’amministrazione retta dal sindaco Carlo Portaccio di puntare fortemente sulla politica delle adozioni e del reinserimento degli animali nel contesto familiare e sociale dopo un periodo solo temporaneo di custodia nei canili convenzionati.                     

“La politica delle adozioni che abbiamo avviato in maniera massiccia e finanziato con fondi comunali da circa tre anni” spiega la consigliera comunale delegata al randagismo, Letizia Di Mattina, “non solo ci ha consentito di conseguire ingenti risparmi di spesa sul bilancio comunale, liberando moltissimi posti nel canile convenzionato, ma ha ridato una vita dignitosa a questi animali, ridotti ad uno stato di vera e propria reclusione per tanti anni e che adesso, finalmente, possono ritrovare il calore di una famiglia. Il tutto grazie anche all’apporto determinante del comando di polizia municipale” aggiunge la consigliera, “che svolge tutta l’attività amministrativa necessaria all’affidamento del cane, dai contatti con l’Asl, le richieste di microchippatura, sterilizzazioni, e impiega, all’occorrenza, i propri agenti nelle staffette che accompagnano i volontari impegnati in questa attività di cura dei randagi".Bella, prima e dopo-2

Per la cagnetta Bella le porte di casa nella nuova famiglia si sono aperte una settimana  prima di Natale, quando da Taviano e dopo aver affrontato una staffetta da Lecce a Verzegnis di circa undici ore, è giunta a destinazione portando a compimento l’iter di adozione curato dalle volontarie Alessia Garofalo, del comune salentino e Luigia Fattoretto di Varese. La sua vita, per quindici anni passata nei box del canile e con acciacchi e problemi fisici  a corredo, ora può essere solo un ricordo.

La storia di Bella è solo l’ultima e forse la più significative di questi ultimi anni in terra tavianese sul tema della lotta al randagismo. Sono infatti state oltre duecento le adozioni andate in porto, centinaia i microchip gratuiti applicati e la relativa iscrizione nell’anagrafe canina e, da ultimo, svariate anche sono state le sterilizzazioni avviate col contributo del Comune che hanno restituito dignità a tanti cani. Un’azione di prevenzione del fenomeno dell’abbandono e del conseguente randagismo e che ha, inoltre, permesso un risparmio in termini economici di circa 20mila euro sulle spese per il servizio del canile convenzionato con l’amministrazione comunale.

Nel giugno dello scorso anno il Comune, sempre su iniziativa supportata dal sindaco Portaccio e dalla consigliera Di Mattina, ha organizzato la seconda edizione della “Giornata del cane”, presso il parco Ricchiello, per sensibilizzare la cittadinanza verso la cultura del rispetto degli animali d’affezione, l’obbligatorietà dell’iscrizione all’anagrafe canina, l’applicazione del microchip ai cani di proprietà, la prevenzione del randagismo. Un progetto in collaborazione con il servizio veterinario del dipartimento di prevenzione della Asl di Lecce, con il comando della polizia municipale retto dal comandante Luisa Tunno, e con i volontari animalisti locali e con i medici veterinari aderenti. Un’iniziativa che gli amministratori hanno in animo di programmare anche per questo nuovo anno.  

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