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La politica in campo al fianco di Confidustria: “Riaprire lo scalo merci di Surbo”

Ieri la lettera del presidente degli industriali leccesi al ministro Lupi in cui si denuncia l'atteggiamento "ondivago" e irresponsabile del gruppo Fs nella trattativa per la cessione in locazione dello snodo ferroviario alle porte del capoluogo

LECCE – Gli esponenti politici salentini rispondono all’appello di Confidustria Lecce. L’associazione ha denunciato ieri la rottura della trattativa con il gruppo Fs per ottenere la gestione dello scalo merci di Surbo, snodo ritenuto strategico per il rilancio di interni comparti dell’economia salentina. Il dialogo, ha scritto in una lettera il presidente Piernicola Leone de Castris, si sarebbe interrotto a causa di un atteggiamento ondivago e irresponsabile del colosso ferroviario.

Dell’importanza dell’operazione è convinta Loredana Capone, assessore regionale allo Sviluppo economico: “È per questa ragione che ho sostenuto sin dall'inizio la necessità dello scalo e coinvolto il collega Giannini in un'attività di sollecitazione verso Trenitalia e le aziende collegate. Perché non rimanesse un approdo morto su cui, peraltro, sono state investite risorse pubbliche ma diventasse snodo efficiente e produttivo. Da settembre abbiamo tenuto in Regione, insieme con Confindustria, un tavolo con le ferrovie finalizzato al recupero di produttività del sito. Ma ora occorre un coinvolgimento diretto del ministero alle Infrastrutture e affinché questa importante struttura logistica sia rilanciata”.

Dalle sponde del centrodestra, Antonio Gabellone, presidente della Provincia, rilancia: “Il nodo di Surbo è consegnato al dimenticatoio, un vero peccato per le potenzialità di una struttura tra le più grandi di Puglia, come potenzialità, tutte per lo più inespresse. Raccolgo con favore questa importante e responsabile proposta, fatta con criterio e progettualità dagli industriali, accanto ai quali la Provincia di Lecce è pronta a schierarsi per chiedere a Ferrovie dello Stato e al ministero dei Trasporti un immediato coinvolgimento nella gestione dello scalo merci di Surbo”.

Il deputato, Salvatore Capone, del Pd, ha inviato oggi una lettera al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi: “Condivido quanto espresso dai vertici di Confindustria circa un comportamento alquanto ondivago da parte di Fs. D’altra parte stiamo parlando di una infrastruttura realizzata con risorse pubbliche cospicue, e dovrebbe essere interesse di tutti ripristinarla a sostegno del territorio, soprattutto se in questa direzione sono disposte ad investire le imprese senza nulla chiedere allo Stato o comunque al pubblico e, anzi, con un ritorno economico per le stesse Fs. Ecco perché mi auguro che, grazie anche all’intervento del ministro, intanto Ferrovie dello Stato voglia chiarire le ragioni di un comportamento non lineare, e poi si possa comprendere con precisione lo stato dell’arte, per riprendere la trattativa lì dove si è interrotta. Se la riapertura dello scalo merci è fondamentale per le imprese, così come ribadito da Confindustria, allora questa è una priorità di cui farsi carico”.

Saverio Congedo, consigliere regionale del gruppo Pdl-Forza Italia, si associa alla battaglia: “La denuncia di Confindustria - sottolinea - è grave e fondata, dal momento che quello dello scalo merci di Surbo, in caso di dismissione,  non sarebbe solo l’ennesimo caso di pessimo utilizzo di fondi pubblici, qualcosa come 100 miliardi di vecchie lire, ma anche un modo per sottrarre al territorio una significativa opportunità per ridurre il gap infrastrutturale che accusa rispetto ad altri territori e parti del Paese. Ferrovie dello Stato, infatti, non sono mai state generose con il Salento, che resta una terra marginale dal punto di vista geografico e infrastrutturale”. 

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