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Le giovani famiglie abiteranno nei "condomini solidali": dalla Regione in arrivo progetti pilota

Un nuovo piano, per garantire una casa ai pugliesi nei prossimi anni, è stato elaborato dall’assessorato al Welfare e da quello alle Politiche abitative. I dettagli saranno resi noti nei prossimi giorni ma di certo c’è che, almeno nelle intenzioni, si punta alla socialità e al senso di comunità, oltre che alla sostenibilità ambientale

LECCE – È almeno dal 1987, anno del “Rapporto Brundtland", che si parla di sviluppo sostenibile. Senza che si sia però riusciti a concretizzare quella sorta di preghiera socio-ambientale neppure nel settore all’edilizia. Ora si presenta come una emergenza che richiede soluzioni non più procrastinabili: riguarda la necessità del diritto orizzontale e universale ad avere una casa, così come quello di ottenerla in un contesto sostenibile dal punto di vista socio ambientale. La Regione Puglia ripensa a nuove politiche di welfare abitativo. Un nuovo approccio - ai quali sono chiamati gli enti di edilizia pubblica -che è tenuto a diventare globale e interdisciplinare. L’aspetto sociale al centro, incentivando la collaborazione tra gli abitanti e il senso di comunità. La chiave, insomma, è questa. Dedicare del tempo agli altri, azzardare nuove forme di "banca del tempo", puntare sulla solidarietà e sulla reciprocità per affrontare l'emergenza abitativa. Di questo si è parlato in giunta, a Bari, lo scorso 18 novembre. I dettagli non sono però al momento ancora noti.

“Stiamo costruendo il nuovo Piano regionale delle politiche sociali, un piano triennale che vede la luce dopo un anno di proroghe. Lo stiamo scrivendo a più mani collaborando strettamente con tutti gli assessorati interagendo con l’associazionismo, il Terzo settore e con tutti i protagonisti del welfare, gli Ambiti socio-sanitari di zona, cercando di dare vita a un piano che sia completo, integrato in tutte le sue parti e che possa rispondere alle esigenze più impellenti dei cittadini pugliesi, soprattutto a seguito della pandemia che ha colpito il nostro Paese”, ci ha spiegato l’assessora regionale al Welfare, Rosa Barone.

Assessora Barone, lei ha rimarcato la necessità di una connessione tra questione abitativa e coesione sociale, approvando dei criteri per dei progetti pilota..

“Entro la fine dell’anno, attraverso una manifestazione di interesse che verrà approvata dalla Sezione politiche abitative dell’assessorato all’Ambiente e alla pianificazione territoriale, saranno selezionati i progetti pilota. I destinatari di queste azioni saranno le persone più fragili. Nelle prossime settimane assieme all’assessora Maraschio (alle Politiche abitative e all'Ambiente, ndr) comunicheremo i punti  di questo percorso intrapreso”.

L’accesso al diritto a una casa risulta essere tra i problemi maggiormente avvertiti dalla collettività giovanile. I prezzi troppo elevati costituiscono un ostacolo per recidere il cordone con la famiglia di origine ritardando di fatto una serie di tappe, come l’esperienza della genitorialità. Al contempo, i contesti di edilizia popolare si caratterizzano per numero crescente di cittadini che necessitano di assistenza e di supporto…

“Grazie al lavoro svolto insieme all’assessora all'ambiente della Regione Puglia, Anna Grazia Maraschio, stiamo individuando le giuste politiche finalizzate alla valorizzazione ed incremento dello sviluppo sociale del nostro territorio.  Attraverso i progetti di coabitazione sociale e di condomini solidali, abbiamo compiuto un passo importante verso l'uguaglianza sociale abitativa.  Con il coinvolgimento di tutti i più importanti enti del terzo settore valorizzeremo il senso di comunità anche attraverso la collaborazione tra gli abitanti, condividendo servizi fondati su un abitare sociale”.

Quanto e in che termini si rileverà utile l’eventuale apporto dei fondi contenuti nel Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza?

Il Pnrr darà un apporto fondamentale per la concretizzazione delle politiche sociali.  La Missione 5 componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore” ha infatti inquadrato una serie di interventi che ci permetteranno di rendere efficaci le azioni a sostegno delle persone vulnerabili nonché di aprire l’importante capitolo dell’housing sociale temporaneo, i cui effetti daranno un apporto importante al tessuto sociale del nostro territorio. I fondi del Pnrr, se ben incanalati, permetteranno di ricucire il tessuto sociale italiano e fungeranno a volano per un nuovo sviluppo socio-economico”.

In realtà l’edilizia sociale, la social housing, costituisce una prospettiva anche per il ceto medio e non soltanto per i più giovani o le categorie vulnerbaili della società. In tanti, soprattutto in Puglia e nel Mezzogiorno d’Italia, percepiscono un reddito accettabile che non consente tuttavia l’accesso all’edilizia popolare per via di contratti di lavoro a tempo determinato o comunque precari. Con la collaborazione tra pubblico e privato e con canoni di affitto a prezzi ribassati e calmierati, forse si troverebbe la quadra. Come già accaduto in altri Paesi d’Europa, quelli scandinavi in primis, questo nuovo modello di welfare abitativo potrebbe non soltanto alimentare le attività di prossimità e di sostegno solidale, ma anche incrementare un abitare più sostenibile dal punto di vista energetico.

Nel frattempo nel Salento, così su tutto il territorio regionale, si riempiono le sale con convegnistica sul tema del rischio desertificazione nel Salento. Sul tema di una Puglia che dovrebbe aspirare a piantumazioni urgenti. Sul Tacco falcidiato dalla piaga degli incendi. E sugli olivi resi scheletri inerti per via del complesso del disseccamento rapido che li ha colpiti. Eppure gli alberi nell’edilizia continuiamo a vederli soltanto sui rendering 3D e su carta. Di concreto e "green", al momento, nel Salento si è visto davvero ben poco. Anche quella del verde pubblico è una emergenza “sociale” sulla scorta della quale bisognerà ripensare i nuovi modelli dell’abitare.

P.S.: Proprio per questo sarebbe stato utile poter avere riscontri e delucidazioni dall’assessora regionale Anna Grazia Maraschio, con delega alle Politiche abitative e all’Ambiente. Contattata dalla nostra redazione nei giorni scorsi, al momento non vi sono state dichiarazioni. Il suo staff ci fatto sapere in giornata, però, che all’origine del mancato riscontro vi è stato un disguido tecnico e che è a disposizione per interviste.

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