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Giovedì, 25 Aprile 2024
Vincono Meloni e il centrodestra

Puglia, tonfo del centrosinistra: è terzo. Male Salvini, M5S prima forza ed Emiliano rilancia

Confermato sul territorio regionale il successo di Giorgia Meloni e della sua coalizione, che si aggiudicano quasi tutti gli uninominali di Camera e Senato. Sconfitta per Pd e alleati. Il presidente rafforza l’asse coi grillini primo partito: “Insieme si vince”

BARI – Il Movimento Cinque Stelle primo partito in Puglia sancisce il tracollo del centrosinistra regionale, che, nel giorno del successo di Giorgia Meloni e della sua coalizione, arriva addirittura terzo dopo il centrodestra e il partito dell’ex premier Giuseppe Conte.

Una “caduta” fragorosa per il governatore Emiliano e i suoi alleati di governo che suona come un campanello d’allarme anche in vista degli equilibri regionali: certo, il voto politico ha dinamiche differenti da un voto amministrativo, ha più il sapore di una preferenza d’opinione, mentre a livello locale ci sono rapporti diretti con i singoli candidati, ma non si può nascondere la polvere sotto il tappeto.

Perché lo stesso governatore che in campagna elettorale aveva pronunciato la famosa frase, tanto discussa, del “sputare il sangue” riferito agli avversari e alla possibilità di prevalere sul territorio regionale, incassa una sonora sconfitta e fa i conti con gli smottamenti di una coalizione, che ha fatto del “civismo” esteso al centro e a destra un tratto distintivo e contraddittorio.

Si pensi alla vicenda Mellone, all’alleanza che sembrava di “ferro” nell’idea che “gli opposti si attraggono” e che proprio questa campagna elettorale ha mostrato fragile nel suo respiro, vista la scelta del sindaco di Nardò di ritornare in quello che ha sempre ritenuto il suo contesto politico, ovvero il centrodestra. O ancora al caso Cassano, “strappato” al centrodestra e ora migrato nell’alleanza Renzi-Calenda.

Va anche detto, ad onor di cronaca, che Emiliano e Francesco Boccia siano stati anche i più convinti sostenitori che il Pd dovesse ricostruire un’alleanza col M5S di Conte, ma questo non basta a spiegare una sconfitta clamorosa e senza appello.

Col Pd affonda in Puglia anche la Lega di Salvini che si accontenta di un 5%, quando solo due anni fa sembrava il partito che dovesse guidare anche sul territorio il centrodestra. Non sfonda il 5%, invece, il duo Renzi-Calenda.

Sorride, invece, Giuseppe Conte e il M5S: è vero, cinque anni fa, il movimento aveva il doppio dei dati odierni a livello nazionale, ma arrivava come forza di rinnovamento e antisistema. Oggi ha vissuto tante stagioni, la complessità di governare (peraltro sia con la destra che col centrosinistra), ha attraversato pesanti scissioni e ha sostenuto l’esecutivo di Draghi prima di sancirne la fine. Sembrava una forza destinata a un cocente ridimensionamento e, invece, ha tallonato il Pd a livello nazionale, battendolo nettamente in Puglia e confermandosi primo partito sul territorio regionale.

Questi i risultati regionali: Centrodestra 41,07% (Fratelli d’Italia 23,50%, Forza Italia 11,51%, Lega 5,28%, Noi moderati 0,78); M5S 27,96%; centrosinistra 22,49% (Pd 16,82%, Verdi e Sinistra 3,04%, +Europa 1,92%, Impegno civico 0,71%); Azione – Italia Viva 4,82%; Italexit 1,46%; Unione popolare 1,12%; Italia sovrana popolare 1,08%. Nei collegi uninominali alla Camera 9 eletti del centrodestra, uno del M5S, nessuno del centrosinistra. Nei collegi uninominali al Senato 5 eletti del centrodestra.

Le dichiarazioni di Emiliano

Ed è lo stesso Emiliano ad ammettere la sconfitta e a rilanciare proprio l’asse coi grillini: “È avvenuto – afferma - ciò che avevamo ampiamente previsto: con una intesa a livello nazionale tra Pd e M5s avremmo giocato tutta un’altra partita. In Puglia, dove governiamo la Regione insieme, Pd e M5S alla Camera raggiungono il 50,45% dei voti, superando il centro destra unito che si attesta al 41,09%. Non abbiamo ottenuto la maggioranza dei seggi in Parlamento ma, come coalizione di governo della Puglia, manteniamo salda la maggioranza dei voti espressi dai cittadini”.

Per il governatore, positivo il dato del Pd in Puglia (16,82%), rispetto al 2018 quando prese il 13,68% e ai numeri delle altre regioni del Sud: “Lavorando quotidianamente insieme col Pd e il M5S, posso dire che queste due forze politiche sono unite da punti programmatici che hanno una impostazione progressista e democratica: realizzare politiche inclusive, capaci di coniugare sviluppo economico e attenzione alle fasce più deboli della popolazione; portare a compimento la transizione energetica, tema particolarmente sentito anche con riferimento alla decarbonizzazione dell’ex Ilva; superare il divario Nord-Sud come chiave di rilancio del Paese. Questo lavoro comune già è una realtà in Puglia. Spero che attraverso il dialogo e il confronto sui contenuti si possa avviare un cammino costruttivo anche a livello nazionale”.

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