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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Porto Cesareo, dal Comune secco "no" alle trivellazioni marine della Shell

Il consiglio comunale, con voto unanime, esprime la contrarietà ad ogni forma di attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi sulle proprie coste e sulle restanti salentine. Il sindaco: "Tuteliamo gli habitat e gli ecosistemi"

PORTO CESAREO - No alle trivellazioni marine della Shell nel mar Ionio: il consiglio comunale di Porto Cesareo con voti unanimi “esprime la sua ferma contrarietà a qualsiasi attività di ricerca e di estrazione di idrocarburi" della multinazionale petrolifera, lungo le coste salentine e pugliesi, e decide di trasmettere copia del provvedimento al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, puntando a coinvolgere nell'iniziativa di contrarietà tutti i altri comuni interessati, oltre alle provincie di appartenenza.

L'attività di diniego dell'ente prende spunto dalle attività deliberative avviate in passato sia dal Consiglio provinciale di Lecce, che, con propria deliberazione dello scorso novembre 2011, aveva già espresso "la propria assoluta contrarietà ad attività di ricerca proposte nel Mar Adriatico", sia dall'attività della Regione Puglia che ha approvato la proposta di legge inviandola alle Camere inerente il "divieto di prospezione ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi per salvare il mare pugliese' poi pubblicata sul Burp numero 126 dell'agosto del 2011".

“Siamo soddisfatti e convinti della decisione presa dal massimo organo del Comune - dice il sindaco Salvatore Albano - delibera adottata, è bene sottolinearlo, con voti unanimi del consiglio, e che va ad esclusiva tutela e beneficio  della nostra comunità e delle altre interessate da questo tipo di attività".

"I salentini - spiega il primo cittadino - sono già vittime di un danno ambientale e di salute causato dall'inquinamento dell'aria e del mare, da parte di alcuni stabilimenti insediati nei territori delle provincie di Lecce, Brindisi e Taranto. Danno al quale va sommato quello dell'assetto visivo geomorfologico e naturalistico del territorio, procurato anche e sopratutto a Porto Cesareo, dalle lottizzazioni selvagge e senza scrupoli oltre che dall'utilizzo spesso e volentieri scriteriato di sfruttamento del sole e del vento attraverso la costruzione di mega impianti fotovoltaici ed eolici".

Albano sottolinea che non si possa permettere la continuazione dello scempio con le trivellazioni a mare, anche perché questa attività col tempo "potrebbe danneggiare seriamente gli habitat e gli ecosistemi marini della nostra splendida area marina protetta". Il sindaco ricorda come Porto Cesareo abbia diverse peculiarità paesaggistico ambientali, dall'Amp, (terza per estensione in Italia) al Parco regionale orientato 'Palude del Conte e Duna Costiera' a due siti di interesse comunitario costieri ed altri due marini.

"Questo e tanto altro - conclude - possono bastare a giustificare il nostro fermo diniego e la volontà di far valere le nostre ragioni presso qualunque sede agli organi di competenza”.    

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