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San Cataldo, salta il project financing e il porto torna in alto mare

La Igeco ha comunicato formalmente il passo indietro e ora il Comune tratta con la Regione Puglia per non perdere la quota di finanziamento di 6,5 milioni di euro. Somma che si vorrebbe investire per la darsena e per interventi nelle marine leccesi

LECCE - Il porto turistico di San Cataldo non si farà più. Non almeno nella versione immaginata dall’impresa salentina Igeco che pure si era aggiudicata l’avviso di gara indetto dal Comune di Lecce nel luglio del 2011. Non ci sarebbero più le condizioni economiche necessarie per affrontare un investimento da 18 milioni di euro nell’ambito di un project financing da 24,5.

E così il partner privato ha notificato all’amministrazione comunale la volontà di gettare la spugna. Ricevendo in cambio comprensione e ringraziamenti. Del resto, è stata negata la possibilità di attivare una qualsiasi forma di contenzioso o di moral suasion, considerato il fatto che il progetto si trovava nella fase iniziale, senza ancora alcun risvolto pratico e che è nella piena facoltà dell’impresa alzare bandiera bianca.

Lo ha annunciato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, che ora pensa a come non perdere la quota di finanziamento della Regione Puglia di 6,5 milioni di euro. Sono state già attivate “fluide interlocuzioni” – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Messuti, con gli uffici dell’assessorato alle Attività produttive che fanno capo a Loredana Capone, che già all’epoca del bando si diede molto da fare perché non venissero persi i fondi dell’accordo di programma quadro “Sviluppo locale”.

In attesa di una risposta da Bari, a Palazzo Carafa hanno già pensato a come utilizzare quel denaro: circa tre milioni servirebbero per un recupero funzionale della darsena, mentre con la somma restante si medita di rifare il lungomare nelle marine leccesi più trascurate, come Torre Chianca e Torre Rinalda. 

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