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Posti di lavoro dimezzati in 10 anni: scioperano i sindacati del comparto costruzioni

Gli iscritti di Fillea, Feneal e Filca si fermeranno domani. Da Lecce pronti tre pullman per la manifestazione a Roma: "Occorre sbloccare i cantieri delle grandi opere e investire più risorse"

LECCE - Uno dei sintomi principali della grave congiuntura economica è dato dalla crisi del settore edile. In tutto il Paese, in 10 anni, sono andati in fumo 600 mila posti di lavoro.

Il comparto delle costruzioni è in ginocchio anche nel Salento: qui i lavoratori si sono quasi dimezzati progressivamente, nel corso di un decennio, e ora si contano 5 mila unità totali.

I sindacati hanno lanciato, ormai da tempo, un doloroso grido d’allarme. E sono pronti a scioperare domani e scendere in piazza, unitariamente. Da Lecce, alle prime luci dell'alba, partiranno 3 pullman di lavoratori alla volta di Roma per partecipare alla grande manifestazione nazionale organizzata da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.

“Il comparto è stato messo in ginocchio dalla crisi economica che ha colpito non solo l’edilizia ma anche i settori del cemento, lapidei, laterizi e legno – spiega la sindacalista Fillea Cgil di Lecce, Simona Cancelli -. Per far ripartire l’economia è necessario sbloccare i progetti delle infrastrutture, intrappolati nei cavilli burocratici e stoppati spesso dai ricorsi alla giustizia, ed investire anche sulle piccole opere e negli interventi di recupero e riqualificazione”.

Le rivendicazioni dei sindacalisti sono numerose. Prima tra tutte c’è la richiesta, rivolta al governo gialloverde, di istituire due tavoli: uno di crisi del settore a Palazzo Chigi e uno interministeriale per il lavoro nel settore dei materiali da costruzione.

Cgil, Cisl e Uil ritengono necessario procedere, poi, con la revisione del Codice degli appalti, con la qualificazione delle stazioni appaltanti e varando un nuovo piano di investimenti per completare le grandi infrastrutture rimaste a metà.

Potrebbero aiutare, e non poco, anche gli investimenti in opere di portata minore ma capaci di generare un circolo virtuoso. I sindacati reclamano infatti misure per la messa in sicurezza del territorio e azioni di riqualificazione urbana.

Il Salento è sicuramente lo specchio di questa realtà nazionale: solo da qualche giorno, infatti, è ripartito il cantiere per la realizzazione della strada regionale 8 mentre rimane in alto male quello per il raddoppio dell’arteria statale 275. “Quest’ultima infrastruttura è emblematica dello stallo in cui versano le opere strategiche: l’appalto ha un valore di 288 milioni di euro, i lavori sono fermi e gli operai sono rimasti con le mani in mano”, denuncia la segretaria Cancelli.

La referente Cgil, insieme ai colleghi, propone di ripartire da qui: “Non ci sono solo le infrastrutture milionarie ma anche i cantieri più piccoli, ugualmente fermi, che invece potrebbero dare una boccata d’ossigeno al comparto: penso al cantiere dell’ex Caserma Massa o a quello dell’ex ospedale Galateo, entrambi a Lecce ed entrambi bloccati da anni”, aggiunge la sindacalista.

Le proposte al governo di Fillea, Filca e Feneal non sono finite qui: sono necessarie azioni di contrasto al dumping contrattuale e investimenti per la ristrutturazione del patrimonio immobiliare pubblico, per gli interventi di ristrutturazione e adeguamento alle norme degli edifici e per i lavori di messa in sicurezza di scuole e strade.

I sindacati chiedono anche incentivi sull’uso di pietre e materialii locali e interventi sul sistema bancario per sostenere le imprese che operano per la Pubblica amministrazione e ridurre, così, i tempi lunghi di pagamento.

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