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Politica Gallipoli

Premio Barocco, per ora audience la fanno le polemiche

Fuoco di sbarramento tra Vincenzo Barba e il Pd cittadino. Il primo attacca Quintana e Poli Bortone, il partito replica: "Si scusi per cinque anni di ostracismo". E a Cartenì: "Maggiore serietà"

GALLIPOLI - Non si placano le polemiche in questa vigilia di passione, e per qualcuno di pressione, della 42esima edizione del Premio Barocco. Il senatore Vincenzo Barba, che ha garantito 70mila euro di contributo alla manifestazione, non le manda certo a dire né a Sandro Quintana, che sarebbe stato oggetto di pressioni per far cadere la Giunta comunale, né ad Adriana Poli Bortone, che ha parlato al proposito di "un fatto molto grave". Sulla vicenda è intervenuto anche il Partito democratico gallipolino con un comunicato del coordinatore cittadino e del gruppo consiliare.

Vincenzo Barba affonda su Adriana Poli Bortone e Sandro Quintana

"Il mio intervento a favore del Premio Barocco è dovuto solo e soltanto alla paura di vedere sfigurata l'immagine di Gallipoli dall'inconsistenza di una Giunta e di un sindaco che sono uniti solo e soltanto dall'odio nei miei confronti e dalla consapevolezza che, a breve, saranno spazzati via come foglie secche d'autunno". Così il senatore Vincenzo Barba ha voluto fare alcune precisazioni dopo la conferenza stampa di ieri (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=27993).

Un secondo chiarimento arriva riguardo le presunte pressioni che sarebbero state fatte suSandro Quintana, consigliere provinciale dell'Udc, affinchè questi facesse pressione sui "suoi" consiglieri comunali per ritirare l'appoggio alla Giunta di Venneri. Secondo Barba, che adduce la presenza di altri testimoni, sarebbe stato lo stesso Quintana - definito dal senatore un "vuoto voltagabbana" - a parlare pubblicamente e spontaneamente, poco prima delle due di giovedì notte e davanti allo stesso patron della manifestazione, di un probabile ritiro della delegazione centrista da Palazzo Balsamo a causa dell'incompetenza che l'amministrazione comunale avrebbe dimostrato nella gestione del Premio Barocco.

Ridefiniti i contorni di un episodio molto discusso, il senatore si è "dedicato" alla collega di Palazzo Madama, Adriana Poli Bortone: "Non posso esimermi dal rispondere alle insinuazioni fuori luogo della senatrice Poli Bortone che dovrebbe essere a conoscenza del fatto - per averne beneficiato in prima persona, in più di qualche tornata elettorale - che quando Vincenzo Barba si muove, lo fa con un folto gruppo di amici, simpatizzanti e, soprattutto, sostenitori".

"È strano - ha proseguito l'onorevole Barba, riferendosi sempre alla leader di Io Sud - che intervenga su Gallipoli ad orologeria: parla di pulizia nel centro storico solo dopo aver acquistato una casa, si interessa di calcio senza aver sottoscritto mai un abbonamento, ciarla riguardo ad una impropria pressione politica quando l'unica cappa soffocante che insiste sulla città è quella di cui ella è connivente, per il semplice fatto di appoggiare un'amministrazione che i cittadini hanno dimostrato di non volere".

Fin qui il vulcanico esponente del Pdl che ha voluto, in un certo senso, preannunciare il tradimento che si consumerà al momento propizio: "La Poli è perfettamente al corrente che Vincenzo Barba non ha minimamente bisogno di avallare o condividere le azioni scellerate che provengono dai suoi fantomatici alleati, i quali al momento del serrate i ranghi si comporteranno con lei come Bruto con Cesare. Farebbe bene, sin da ora, a rimpiangere la mia indiscussa ed incondizionata signorilità nei suoi confronti".


Il Pd gallipolino: "Barba chieda scusa alla città per cinque anni di ostracismo".

Il Partito democratico gallipolino, a proposito delle tormentate vicende che stanno accompagnando la vigilia della 42sima edizione del Premio Barocco, non le manda a dire a due dei protagonisti principali: il senatore Vincenzo Barba e il patron dell'evento, Fernando Cartenì. "Il primo - è scritto nel comunicato a firma del coordinatore cittadino e dei consiglieri comunali - chieda scusa alla città per quanto ha fatto patire in questo lunghi cinque anni di ostracismo, dei dispetti e degli avvertimenti, delle offese al buon senso, degli insulti ad una manifestazione che noi continuiamo a ritenere di straordinaria importanza per la città e per la quale, assieme a tutta la maggioranza consiliare, ci siamo spesi con grande generosità e senza calcolo politico".

"A Carteny - e l'obiettivo si sposta sul patron - chiediamo maggiore serietà e di risparmiarci la petulante retorica del proclamatore del verbo, conosciamo i suoi giudizi e le sue confidenze su chi, su che cosa e sul perché di tanto accanimento dell'allora Sindaco Barba nei confronti del Premio. Si tenga lontano e, soprattutto, tenga fuori il premio Barocco, dalle meschine strumentalizzazioni e dai comizi esilaranti del deputato nostrano".

L'intervento dei democratici si conclude con un invito alla magistratura "di aprire un fascicolo sulle voci raccolte dalla stampa locale circa le pressioni esercitate dal deputato su consiglieri comunali perché, in cambio di trenta denari, pardon, di settantamila euro, togliessero l'appoggio all'amministrazione comunale e sulle gravissime insinuazioni circa l'aggiramento di norme legislative vincolanti per le amministrazioni comunali.

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