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Sabato, 20 Aprile 2024
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"Anatra zoppa", a novembre il Consiglio di Stato decide su sospensiva

Fissata al 9 novembre la camera di consiglio. Intanto sospeso il verdetto del Tar. L'avvocato Quinto: "Soluzione equilibrata"

LECCE – È stata fissata al 9 novembre la camera di consiglio per decidere sulla sospensiva della decisione del Tar Puglia
I giudici amministrativi di primo grado, annullando il provvedimento di proclamazione degli eletti della commissione elettorale, hanno privato il sindaco di Lecce di una solida maggioranza anche se, a distanza di 24 ore, la situazione di partenza è stata ripristinata con decreto cautelare del presidente della Terza Sezione del Consiglio di Stato che ha ordinato la sospensione dell’esecutività di quella sentenza.

La vicenda del premio di maggioranza - attualmente sono 20 in consiglieri di centrosinistra, 11 quelli di centrodestra - è fondamentale per gli equilibri di Palazzo Carafa: se al termine del contenzioso in secondo grado verrà confermato il giudizio del Tar, o se prima ancora la richiesta di sospensiva fosse respinta, allora per il sindaco Carlo Salvemini che perderebbe sei consiglieri, ci sarebbero due opzioni: trovare i voti necessari sulla base di una piattaforma di programma nell’interesse della città, oppure sottrarsi a qualsiasi gioco politico di logoramento, dimettersi e accelerare il ritorno alle urne. 

“Nel provvedimento monocratico d’urgenza del Presidente della III Sezione del Consiglio di Stato – ha commentato l’avvocato Quinto che ha difeso gli esponenti del centrodestra che hanno fatto ricorso al Tar - si dà atto della esigenza di assicurare una tutela immediata agli appellanti in considerazione della esecutività del dispositivo del Tar, al fine di evitare una situazione dannosa conseguente alla modifica del Consiglio comunale. Ritengo questa una soluzione equilibrata sotto il profilo soprattutto dell’interesse pubblico, per evitare contraccolpi all’interno degli organi del Comune prima di una motivata decisione da parte della giustizia amministrativa sul provvedimento dell’Ufficio elettorale”. 

“A tal fine – ha proseguito l’avvocato Quinto - ho già depositato innanzi al Consiglio di Stato gli atti difensivi prodotti al TAR Lecce, unitamente ad una memoria illustrativa delle ragioni di diritto rivendicate dai consiglieri pretermessi da me rappresentati, anche alla luce della recentissima sentenza del Tar Abruzzo che ha deciso una fattispecie sovrapponibile a quella del capoluogo salentino. Ho altresì sottolineato la vicenda del Comune di Potenza dove tutt’ora vige il fenomeno dell’anatra zoppa nella gestione del Comune e sulla quale vicenda si sono espressi sia il Tar Basilicata che il Consiglio di Stato, secondo cui l’interpretazione del 10 comma dell’articolo 73 del Tuel è di estrema chiarezza con espresso riferimento ai risultati conseguiti al primo turno, rigettando nel contempo ogni profilo di incostituzionalità della disciplina operante nei Comuni al di sopra di 15mila abitanti, finalizzata a garantire il giusto equilibrio fra le esigenze di governabilità ed i principi costituzionali della rappresentatività”.

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