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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

"Una tribù dedita al cannibalismo". Toma indica il male del Partito democratico

In corsa per la segreteria provinciale, il candidato 29enne ha illustrato le linee guida dalla sua proposta al congresso: trasparenza dei bilanci, rifiuti, sanità e turismo. Sui nodi del gasdotto e della ss275: "La questione sta nel merito e nel metodo"

LECCE – “Siamo una tribù dedita al cannibalismo, sono stati sciolti tutti i vincoli di solidarietà”. Vincenzo Toma, uno dei quattro candidati alla segreteria provinciale del Partito democratico, ha presentato oggi la sua idea di rinnovamento partendo dall’analisi impietosa della situazione attuale. Accanto a lui, nella sede di via Tasso, siedono Pierluigi Bianco, di Surbo, Davide Stamerra, di Alliste, Maria Grazia Manno, di Sogliano Cavour e Luciano Marrocco, segretario dei Giovani democratici.

Di fronte, invece, esponenti della vecchia guardia che ne hanno caldeggiato la candidatura: da Cosimo Durante a Pippi Nocera, passando per Egidio Zacheo. Altri, come il casaranese Remigio Venuti, non sono presenti ma si sono dati un gran da fare per il varo di questa operazione. Toma, che è il candidato più giovane avendo 29 anni, ha cercato subito di rimarca la distanza dai suo concorrenti: al consigliere provinciale Alfonso Rampino rimprovera la continuità con la precedente “disastrosa” gestione che ha contribuito a creare la voragine finanziaria della federazione provinciale; a Salvatore Piconese, sindaco di Uggiano la Chiesa che sabato scorso ha illustrato la sua mozione congressuale, l’utilizzo strumentale del termine discontinuità tenendo in conto i “big” del partito che ne sostengono la corsa. Entrambi sarebbero, insomma, rappresentanti di quel “conflitto personale che ha annullato la politica” portando alle numerose e rovinose sconfitte degli ultimi anni.

Ma qual è la ricetta anticrisi di Toma? Trasparenza dei contributi e pubblicità dei bilanci. Incandidabilità per gli eletti, di qualsiasi livello istituzionale, che non ottemperino al versamento delle quote. Niente, di nuovo, insomma, rispetto a quanto già prevede lo statuto del partito. Ma Toma garantisce che le regole verranno fatte rispettare e che è ora di smetterla di considerare il Pd come un treno sul quale si sale per conquistare una carica. Doveroso e doloroso il passaggio sulla vicenda del dipendente della federazione che nei giorni scorsi ha rassegnato le dimissioni perché non riceveva lo stipendio da mesi: “E’ paradossale che il partito dei lavoratori non sappia garantire i suoi dipendenti”.

Dal punto di vista tematico, il candidato 29enne, auspica che il Pd possa riproporsi come soggetto di iniziativa politica su questioni che interessano tutto il territorio salentino come la gestione dei rifiuti, il piano sanitario, il turismo. A questo proposito, sollecitato ad esprimere una posizione sul progetto di gasdotto della Tap e su quello dell’ampliamento della statale 275, Toma ha dichiarato di voler rompere la logica delle piccole elite che decidono per tutti: “Cosa ne pensano i dirigenti di questo partito”?, si è chiesto retoricamente. “Merito e metodo fanno la differenza”, ha poi aggiunto specificando che per il progetto di gasdotto, per come formulato, esiste già un documento di contrarietà redatto dai Giovani democratici, mentre per la strada statale che collega Maglie a Santa Maria di Leuca bisogna coniugare la sicurezza del paesaggio con quella stradale.

La campagna di Toma per il congresso avrà una finestra virtuale: nei prossimi giorni sarà on line il blog www.controcorrenti.it

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