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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Si apre il sipario sul nuovo Pug: la strategia per la Lecce del futuro

Presentato al Teatro Paisiello: al centro il rapporto tra città e università, il parco delle marine e la riqualificazione dell'esistente

LECCE – Se “l’urbanistica è una promessa di felicità che va mantenuta”, come sostiene il professor Mosè Ricci, allora il nuovo Pug di Lecce è il segno indelebile che l’amministrazione uscente lascia in eredità alla città e al suo futuro. Sarà il tempo a dare il suo responso: intanto il sindaco, Paolo Perrone, punta dritto all'adozione in consiglio comunale dopo di che .ci saranno le valutazioni della Regione per un iter che ha bisogno dei suoi tempi tecnici.

Il documento che segna obiettivi e strumenti dello sviluppo per un periodo lungo è stato presentato oggi al Teatro Paisiello. Le sue caratteristiche generali erano già state accennate in numerose occasioni precedenti, nell’attesa di una ufficializzazione che è stata più volte annunciata ma che si è concretizzata solo alla scadere della consiliatura, la seconda consecutiva con Paolo Perrone alla guida del governo cittadino.

Ricorrendo a delle metafore si può dire Lecce passerà dalla condizione di un uovo in padella, con un centro definito e denso di servizi e un contorno disomogeneo, a una sorta di costellazione in cui i tanti punti che la compongono sono riqualificati facendo da tessuto connettivo tra il perimetro propriamente urbano e il litorale, immaginato come un parco delle marine per preservare il carattere prevalentemente selvaggio che ancora lo distingue rispetto ad altri tratti della cosa salentina. In questo contesto la strada litoranea è pensata come un "eco boulevard" mentre la Lecce-San Cataldo è vista come l'asse della residenzialità turistica che può avere una declinazione rurale oppure sportiva, sostenuta da un tipo di mobilità ecologica.

In città non ci saranno, questa l’assicurazione, nuove colate di cemento: limitato l’aumento delle volumetrie a fronte di una valorizzazione delle zone rurali e delle marine. Il centro urbano, per come lo conosciamo, potrà essere riqualificato e armonizzato nelle sue zone più marginali sul modello europeo dei distretti ecologici dove gli abitanti partecipano alla gestione del quartiere (energia, rifiuti, verde e acqua) e condividono spazi pubblici collegati a loro volta con la campagna e il litorale attraverso percorsi lenti e sostenibili.

Grande attenzione è riservata al rapporto con l’università: da un parte, si legge, “si vuole vedere l’intero centro storico come un cluster universitario urbano, dove il polo urbano dell’Università del Salento è in stretta relazione con i servizi e le risorse del centro storico. Dall’altra parte si vuole rafforzare la connessione tra il polo urbano e quello extraurbano (Ecotekne) offrendo in questo modo non soltanto un servizio agli studenti, ma alla città intera”. Ma con quali strumenti tradurre in pratica le intenzioni? Il nuovo Pug consentirà di convertire agevolmente parte dell’edificato in residenze, strutture e servizi, anche in modo parziale o a tempo determinato, per esempio durante la stagione invernale.

All'evento hanno preso parte, oltre al primo cittadino, l'assessore all'Urbanistica e alla Pianificazione territoriale del Comune di Lecce, Severo Martini, il consulente scientifico del Pug e docente allìUniversità di Genova, Mosé Ricci, e i docenti dell’Università del Salento, Mario Zurlini e Pierluigi Portaluri. Presenti anche la dirigente del settore Urbanistica, Maria Antonietta Greco e il suo predecessore, nonche attuale consulente esterno, Gino Maniglio. Da segnalare il fatto che tra i candidati alla carica di sindaco ci fosse solo Fabio Valente, esponente del M5S. 

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