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Presidente revisori, dopo “chiarimenti” nuovo esposto della minoranza al prefetto

Non si arresta la querelle a Palazzo Carafa dopo la votazione del 20 dicembre per la nomina del collegio dei revisori. Poli Bortone e i consiglieri di opposizione ancora sugli scudi dopo i chiarimenti della segretaria generale e le modifiche discusse in commissione Bilancio

LECCE - L’opposizione di palazzo Carafa non demorde e dopo aver segnalato al prefetto Maria Rosa Trio le “anomalie” riscontrate nella delibera del 20 dicembre scorso, per l’elezione del presidente del collegio dei revisori dei conti, torna ad interpellare la stessa prefettura non ritenendo corretti i chiarimenti resi dalla segreteria generale del Comune e anche alla luce delle modifiche giunte in commissione Bilancio.

Un nuovo esposto è stato infatti inoltrato all’attenzione del prefetto  dai consiglieri della minoranza Adriana Poli Bortone, Gianpaolo Scorrano, Antonio Finamore, Roberto Giordano Anguilla, Andrea Guido, Gianmaria Greco, Luciano Battista, Oronzo Tramacere, Andrea Pasquino, Saverio Martini e Giorgio Pala, per contestare la risposta resa dalla segretaria generale Anna Maria Guglielmi ai rilievi formulati dai consiglieri e per rendere edotto lo stesso prefetto sulle modifiche al regolamento comunale che l’amministrazione comunale ha avanzato proprio in riferimento all’elezione del collegio dei revisori.

Il nodo di contrasto è legato alla votazione che nella seduta del 20 dicembre scorso ha portato alla rielezione, per il triennio 2021-2024, in qualità di presidente del collegio dei revisori dei conti di Maurizio Stefanelli (gli altri due componenti sorteggiati in prefettura sono Marcello Bramato e Giuseppe Salonna). In quella seduta, su richiesta del presidente dell’assise Carlo Mignone, la segretaria  generale aveva espresso il parere sul quorum funzionale necessario per eleggere il presidente del collegio dei revisori a scrutinio segreto. E nello specifico era stato chiarito che per quell’elezione “il legislatore non richiede la maggioranza qualificata ossia i voti favorevoli dei consiglieri assegnati, bensì la maggioranza semplice ossia i voti favorevoli dei consiglieri votanti”.

Circostanza da subito avversata dalla consigliera Adriana Poli Bortone e dagli altri consiglieri della minoranza per i quali la legge e il regolamento comunale vigente dispongono invece che per l’elezione del presidente dei revisori è richiesta la maggioranza qualificata dei consiglieri eletti e non quella assoluta dei soli votanti. Da qui il primo richiamo inoltrato al prefetto a cui ha fatto da contraltare la nota di chiarimento della segreteria generale che non ha soddisfatto l’opposizione anche alla luce delle novità giunte poi in commissione Bilancio.

“Mi vedo costretta,insieme con in colleghi di minoranza, a ricorrere nuovamente al perfetto per evidenziare che la risposta fornita dalla segretaria generale del Comune di Lecce non chiarisce, a nostro avviso, nessuna delle criticità da noi rilevate in merito all’elezione del presidente dei revisori dei conti” scrive nel nuovo esposto a nome dei consiglieri, Adriana Poli Botrone, “in primo luogo avevamo osservato che l’oggetto della delibera non ne rifletteva correttamente il contenuto: si trattava infatti di prendere atto dei due componenti sorteggiati dalla prefettura e di eleggere il presidente, secondo la legge ed il regolamento comunale vigente”.

“La segretaria nulla dice in merito a tale rilievo” sottolinea la consigliera, “ma quel che più interessa è ripercorrere iter e modalità dell’elezione del presidente, il quale viene dichiarato eletto con 16 voti a favore che sono meno del 50 per cento dei membri del consiglio”.

“Nella nota inviata al prefetto” esplicita ancora la minoranza, “la segretaria conclude testualmente che la citata delibera è stata approvata, sebbene non richiesto dalla normativa vigente, con il voto favorevole di 17 consiglieri comunali, ossia con la maggioranza qualificata. Dunque il presidente è stato considerato eletto con 16 voti dei presenti in aula, ma non con maggioranza qualificata. La delibera complessiva è stata votata, a quanto risulta, con 17 voti. La segretaria invoca una interpretazione della norma data con circolare del ministero dell’Interno, ma la norma vigente statuisce che il consiglio elegge a maggioranza assoluta dei membri il componente dell’organo con funzioni di presidente. Negli atti citati la segretaria omette di citare l’articolo 48 del regolamento vigente di contabilità del Comune di Lecce che riporta fedelmente il dettato che indica per l’elezione del presidente la maggioranza dei membri”.

“Un’omissione grave, a nostro avviso” concludono i consiglieri di minoranza, “avvalorata dalla circostanza che il 7 febbraio  in commissione Bilancio è stato portato un testo di modifiche al regolamento di contabilità e di economato che, tra l’altro, modifica l’articolo 48 nel testo seguente: il consiglio elegge a maggioranza assoluta dei presenti,  quindi non più dei membri, il componente dell’organo con funzioni di presidente. Risulta chiara la volontà dell’amministrazione comunale” rilanciano i consiglieri di opposizione, “di procedere con tale modifica ad una sorta di sanatoria rispetto all’esito della votazione per il presidente dei revisori”. Su tale parere la commissione Bilancio ha aggiornato i lavori ad una prossima seduta.   

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