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Problemi di salute: Bray lascia la giunta regionale tra gli attestati di stima

Una scelta sofferta, scaturita dopo un periodo di convivenza con una patologia che condiziona la vista. La delega alla Cultura per il momento resta al presidente Emiliano

LECCE - Si è dimesso dalla giunta regionale Massimo Bray, fino a questa mattina assessore con delega a Cultura e Turismo. Alla base della sua decisione un problema di salute con cui convive da qualche tempo e al quale lui stesso ha voluto fare accenno in un passaggio della lettera pubblica: "Credo sia la prima volta che faccio una scelta pensando alla mia persona, ma credo di doverla fare soprattutto per le persone che mi stanno accanto e che vorrei poter 'vedere' a lungo".  Come indica quella parola tra virgolette, si tratta di una patologia che incide sulla vista. 

"Care amiche e cari amici, dopo aver ripetutamente pensato alla situazione in cui mi trovo, alle difficoltà personali che affronto da alcuni mesi, alle indicazioni ricevute dai medici, credo corretto far emergere quel senso di profondo rispetto verso le Istituzioni e la consapevolezza di quante energie ci vogliano per portare avanti un incarico così delicato come quello che mi è stato affidato con generosità dal presidente Emiliano. Sono così pervenuto al convincimento di non essere, in questa fase della vita, nelle condizioni di adempiere alle funzioni che mi sono state assegnate di responsabile della Cultura e del Turismo della Regione Puglia". Questo l'esordio della lunga lettera nella quale l'ex ministro della Cultura e direttore editoriale dell'Enciclopedia Italiana ha voluto anche lasciare una sorta di indicazione per il futuro rispetto alla strategia da seguire: "So bene che molte sono le sfide su cui occorrerà misurarsi, prima fra tutte proprio l’attenzione al tema della tutela dei valori e delle identità culturali. Il mondo da cui veniamo ha rischiato di omologare e cancellare il significato delle tradizioni e delle storie legate alle nostre comunità, ai territori, in favore di un modello culturale “unico”, legato ad uno sviluppo economico che tende ad affermare concezioni semplificate, ad omologare e cancellare le differenze, le storie, la memoria. Abbiamo invece bisogno di lavorare su un modello che affermi “l’eccezione culturale”, che tuteli le tradizioni e ripensi il valore delle identità collettive come insieme di contenuti culturali. La scelta della qualità e non della quantità per misurare il valore di un luogo o di una manifestazione culturale deve essere il nostro punto di riferimento".

Emiliano lo ringrazia pubblicamente

Dopo le dimissioni di Lopalco, quelle sì maturate per qualche divergenza con il governatore su punti sostanziali delle gestione della sanità, arrivano anche quelle di Bray. Entrambi sono legati a Lecce: il primo per esserci cresciuto, sin da piccolo e fino agli studi universitari, il secondo per esserci anche nato.

Il presidente della Regione ha con queste parole accompagnato quelle di Bray: "Vorrei esprimere pubblicamente il senso di gratitudine nei confronti di Massimo Bray - ha dichiarato Emiliano -. Lo ringrazio per aver sempre svolto la sua attività di assessore senza mai risparmiare energie e dedizione. Lo ringrazio perché, nel lasciare la delega, sta trasmettendo a tutti noi il desiderio di continuare ad esserci vicino. E noi abbiamo bisogno di continuare a confrontarci con lui, per il bene della Puglia. Le sue qualità professionali e umane ci hanno consentito di raggiungere obiettivi importanti, nonostante i tempi difficili della pandemia. I sentimenti che lui esprime nella sua lettera sono gli stessi che provo io in questo momento”.

Nei suoi confronti stima unanime

Attestati di stima per l'ex assessore alla Cultura stanno in queste ore maturando nel panorama politico regionale: "Ringraziamo l’assessore Bray - ha scritto il gruppo consiliare di Forza Italia - per il contributo che ha dato durante il suo incarico di guida dei settori della cultura e del turismo: la Puglia perde nella giunta regionale una risorsa culturale di altissimo profilo, un gentiluomo della politica ed una persona perbene. Dai banchi dell’opposizione, abbiamo sempre apprezzato il suo garbo, la sua mitezza e la capacità di dialogo che conserva anche oggi, annunciando le sue dimissioni. Ci auguriamo che possa ugualmente continuare, sia pure senza il ruolo di assessore, ad offrire il suo punto di vista di qualità e auguriamo a lui di superare le difficoltà personali che lo hanno spinto a fare un passo indietro”.

Grazia Di Bari, capogruppo del M5S e consigliera con delega al Turismo, ha avuto modo di apprezzare da vicino le doti di Bray: “Voglio ringraziare l’assessore Massimo Bray per il suo lavoro e per essere sempre stato aperto al dialogo con le forze di maggioranza e opposizione. Lo scorso anno grazie alla sua sensibilità è stata inserita nel bilancio di previsione la nostra proposta per lo stanziamento di 300mila euro per gli interventi per la valorizzazione del patrimonio Unesco in Puglia. I siti Unesco pugliesi di Castel del Monte, dei trulli di Alberobello, del santuario di San Michele Arcangelo e della Foresta Umbra costituiscono un patrimonio straordinario per lo sviluppo delle politiche turistiche della Puglia, in grado sia di arricchire l’offerta che di promuovere la destagionalizzazione. Da delegata al Turismo in questi mesi di lavoro più a stretto contatto l’ho conosciuto meglio e avevamo cominciato a pensare insieme ad alcuni progetti per continuare a far crescere la Puglia. Comprendo i motivi che lo hanno costretto al passo indietro e gli auguro il meglio. Sappiamo che continuerà a dare il suo contributo, sempre prezioso, per valorizzare il patrimonio della nostra regione". 

Sulla stessa lunghezza d'onda Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani: "Con le dimissioni di Massimo Bray da assessore alla Cultura e al Turismo, la nostra regione perde un riferimento competente e autorevole per la promozione del suo straordinario patrimonio di bellezza, declinato nelle peculiarità delle sue diverse identità territoriali. Proprio identità e territori sono stati i due binari dell’azione di Massimo Bray che hanno coinciso in maniera perfetta con la mia visione di cultura e turismo. Con sensibilità e competenza fuori dal comune, ha voluto e saputo allargare la visione e gli orizzonti di sviluppo di due settori strategici per l’economia della nostra terra".

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