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In corsa per un premio mondiale, scrive a Renzi: “Stipendio dignitoso ai docenti”

Daniele Manni, che insegna Informatica al “Galilei-Costa”, fa parte di una lista di 50 nominativi tra i quali sarà scelto il vincitore del “Global Teacher Prize”. Oggi ha scritto al premier per chiedere maggiore considerazione per la categoria

LECCE – Nel 2009 ha scritto all’allora ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, perché venisse scongiurata la soppressione dell’indirizzo Programmatori del settore economico nello schema di riforma degli istituti di istruzione secondaria. Oggi si è rivolto direttamente al presidente del consiglio dei ministri, Matteo Renzi, per chiedere dignità e considerazione per la classe docente.

Daniele Manni insegna informatica al “Galilei-Costa” di Lecce e dal 1990 opera nella sede di piazzetta De Sanctis e con i suoi studenti si è tolto un mucchio di soddisfazioni. Il suo nome è stato inserito in una lista con altri 49 per l’attribuzione di un premio che per gli insegnanti di scuola equivale al premio Nobel, il “Global Taecher Prize”, dotato di un milione di dollari.

La sua candidatura ha passato il vaglio di una giuria molto qualificata che ha esaminato circa 1300 dossier giunti da 127 nazioni. Sono nove i docenti europei presenti  e due sono italiani: oltre a Manni c’è Daniela Boscolo dell’Istituto tecnico economico di Porto Viro (Rovigo). Il professore salentino ha quindi deciso di cogliere il momento per presentare quella di fatto è una rivendicazione storica: l’aumento di stipendio affinché sia dignitoso.

Manni fa riferimento al rapporto Demos pubblicato di recente sulla fiducia degli italiani nei confronti delle istituzioni: “Se, pur essendo i peggio pagati e ricevendo poca o nulla stima dalla società civile, riceviamo lode e attenzione internazionale e la nostra opera quotidiana rende la scuola italiana una delle ‘istituzioni’ più apprezzate dalla cittadinanza (al terzo posto, dopo Papa Francesco e le Forze dell’Ordine), chiedo a lei e al governo che rappresenta, cosa potrebbe essere la scuola italiana se il corpo docente ricevesse più credito e dignità? Come pensa che la società possa apprezzare una figura così importante per la vita ed il presente (non solo il futuro) dei nostri figli se lo Stato è il primo a ridicolizzarne il lavoro con un riconoscimento inadeguato”?

Consapevole però della fase economica di stagnazione e di conflittualità in tema di lavoro, il docente di informatica sollecita il premier anche su alternative che ritiene realizzabili, quelle della pubblicità e del riconoscimento del merito “approfittando anche di ogni possibile occasione per enfatizzare, rendere pubbliche e diffondere le opere meritorie e le persone meritevoli nella scuola, ogni qualvolta se ne presenta l’opportunità”.
 

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