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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Pronto soccorso in tilt. "Disagi anche per i turisti"

Il consigliere del Pdl Solero chiede interventi urgenti diretti a garantire i servizi ai numerosi cittadini che si rivolgono al pronto soccorso del "Vito Fazzi" di Lecce. "Vendola e Fiore in silenzio"

LECCE - Interventi urgenti diretti a garantire i servizi ai numerosi cittadini che si rivolgono al pronto soccorso del "Vito Fazzi" di Lecce. Li richiede il consigliere comunale del Pdl di Lecce, Vittorio Solero, scrivendo al nuovo direttore generale dell'Asl di Lecce, fresco di nomina, Valdo Mellone. Una richiesta che fa seguito ad una precedente denuncia sull'indifferenza, a dire di Solero, mostrata dall'ex commissario della Direzione generale e dall'amministrazione sanitaria, oltre che dagli organi politico-amministrativi regionali.

"Il Pronto soccorso di Lecce ormai in tilt, di certo non ci fa fare bella figura neanche di fronte ai numerosi turisti che in questi giorni invadono la nostra città e che di fronte all'affollamento e al caos, prima di tornare a Lecce ci penseranno due volte", dice Solero. "Come si può pensare - si chiede - di essere la terra dell'accoglienza se quando malauguratamente ci si trova davanti alla necessità di rivolgersi al pronto soccorso si assiste a spettacoli indecorosi al punto tale che il primario è costretto a chiedere il presidio delle guardie giurate?"

Solero accusa il presidente della Regione, Nichi Vendola, e l'assessore alla Sanità, Tommaso Fiore, di essersi dileguati da tempo, senza dare risposte. "Inaccettabile non ascoltare le esigenze del territorio e, ancor peggio, non tener conto che il diritto alla salute è un diritto fondamentale che deve essere garantito ad ogni costo, affinché i decessi e le prevedibili conseguenze per mala sanità non tocchino nessun cittadino", commenta il consigliere comunale.

"Il silenzio tombale del presidente Vendola e dell'assessore Fiore non fanno altro che determinare reazioni ed agitazioni da parte dei cittadini che oggi più che mai, atteso che non possono permettersi prestazioni private specialistiche a pagamento, necessitano di un servizio sanitario pubblico. Ciò che era stato annunciato nell'indifferenza di tutti è accaduto: il pronto soccorso di Lecce è ormai imploso mettendo a serio rischio le emergenze ed i livelli minimi di assistenza".

Secondo Solero: "Ne è causa, come più volte denunciato l'insufficienza della dotazione organica del personale medico ed infermieristico, a cui si aggiungono i numerosi nuovi accessi provenienti dal nord Salento, a seguito della chiusura dell'ospedale di Campi Salentina, voluta dall'amministrazione Vendola. Chiusura che non ha visto la contestuale attivazione dei servizi alternativi, aggravando notevolmente il Vito Fazzi di Lecce, già al collasso".

Una situazione che si aggrava, in considerazione nei numerosi codici verdi e bianchi che giungono da altri presidi di pronto soccorso prossimi alla chiusura. Un esempio, quello di Nardò. Per Solero, non s'è tenuto conto dell'incremento della popolazione nei luoghi più frequentati d'esytate, nel criterio dei "tagli". Per il consigliere comunale del Pdl è "grave, scaricare sul personale medico ed infermieristico in servizio, il rischio di possibili conseguenze che mettono a repentaglio la vita dei cittadini".

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