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Accoglienza dei rifugiati: proposta per una riqualificazione sociale e urbana

Un residence accoglie decine di rifugiati e richiedenti asilo, ma senza interazione con i residenti si temono fenomeni di incomprensione e intolleranza

TORRE CHIANCA – Al disagio dei residenti, condannati a vivere in una “marina fantasma”, si unisce quello delle donne e degli uomini ospitati nel centro per rifugiati e richiedenti asilo allestito dallo scorso aprile all’interno di un residence.

Così l’associazione Marina di Torre Chianca, che riunisce residenti e operatori commerciali della località marittima, intravede nei progetto di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo una possibilità di riscatto generale, di realizzare a pochi chilometri da Lecce un esempio per tutta l’Italia.

Daniele Biasco, il presidente, lamenta il mancato coinvolgimento del tessuto sociale locale, pur previsto dai capitolati che la prefettura predispone in casi come questo. Il punto 9 prevede infatti che “l'aggiudicatario ha l'obbligo di: promuovere la realizzazione di attività di sensibilizzazione e di informazione al fine di facilitare il dialogo tra i beneficiari e la comunità cittadina; promuovere e sostenere la realizzazione di attività di animazione socio-culturale mediante la partecipazione attiva dei beneficiari; costruire e consolidare la rete territoriale di sostegno al progetto coinvolgendo gli attori locali interessati; promuovere la partecipazione dei beneficiari alla vita associativa e pubblica del territorio, anche in previsione di eventi interamente autorganizzati”.

Per Biasco è fondamentale dar seguito a questi enunciati per prevenire “fenomeni di intolleranza dovuti alla scarsa informazione e alla scarsa conoscenza”. In questo senso una miccia sarebbe già accesa perché alcuni ospiti sarebbero stati sopresi nei giardini di abitazioni private e anche a frugare nei cassonetti. Il timore è che, complice anche un sostanziale isolamento della località di mare, prenda corpo un vero e proprio ghetto.

L’associazione ritiene necessario un piano straordinario del Comune di Lecce per la riqualificazione della marina, intesa anche come luogo di interazione e di dialogo: “Se ben gestito, questo centro può diventare occasione di riscatto per un quartiere da sempre abbandonato dalle amministrazioni  che si sono succedute nel tempo, un luogo in cui i servizi sono totalmente assenti e l’indifferenza delle amministrazioni si legge in ogni pietra, nei buchi dell’asfalto, in una insufficiente sorveglianza del territorio. Torre Chianca è tuttora terra di nessuno”. 

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