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Biblioteca Bernardini, chiusa per mancanza di fondi. Studenti passano al contrattacco

I ragazzi di Link denunciano una presunta cattiva gestione dei beni pubblici e dei luoghi della cultura da parte dei politici salentini. Lunedì pomeriggio assemblea aperta in ateneo per spingere Comune e Provincia a rendere il territorio degno del titolo di "capitale italiana della cultura"

LECCE - Biblioteca provinciale “Bernardini”, inserita nell’ex Convitto Palmieri, sarà chiusa per il solito motivo: mancanza di fondi. Anche questo è, secondo gli studenti della rete Link che si troveranno a far fronte ad uno dei luoghi di studio più apprezzati,  “il risultato del mancato adeguamento della Provincia di Lecce ai tagli di spesa previsti dalla riforma Delrio (legge numero 56 del 7 aprile 2014) in merito al riordino delle province”.

In scena la “solita politica” che azzera i servizi, facendone pagare le conseguenze “sempre agli ultimi”. Già da qualche giorno gli studenti leccesi, infatti, non possono più utilizzare una delle biblioteche provinciali, l’unica ad essere aperta anche il sabato.

“E’ assurdo che in una città come Lecce candidata a capitale della cultura europea fino a qualche mese fa, e successivamente riconosciuta capitale della cultura italiana, chiuda le biblioteche, musei, e neghi l’accesso ad alcuni beni artistici e culturali come il museo Sigismondo Castromediano, l’auditorium e la chiesa di San Francesco della Scarpa – tuonano i referenti di Link - . Tagli ai servizi, chiusura dei luoghi della cultura, licenziamenti e cattiva gestione della cosa pubblica”.

Secondo gli studenti, è giunto il momento di chiedere il conto: “Il presidente Gabellone è tenuto a fare un’operazione di trasparenza e chiarezza nella gestione delle risorse pubbliche. Siamo davanti ad un’incapacità di gestire la spesa pubblica oppure siamo nella solita situazione all’italiana, dove si tagliano i servizi ma non si tagliano i costi della politica e della burocrazia?”.

Poiché la politica salentina si sarebbe dimostrata “fallimentare nella gestione dei luoghi del sapere e nelle priorità che il settore della cultura e dell’istruzione dovrebbero avere in una agenda politico-amministrativa”, i ragazzi ritengono necessario convocare per lunedì 30 marzo, alle ore 15 presso l'ateneo salentino​, un'assemblea pubblica.

Lo scopo? Intraprendere due azioni fondamentali: avviare un operazione di trasparenza su quanto accaduto, con istituzioni (Comune di Lecce e Provincia), dipendenti Axa e sindacati; instaurare un dialogo tra gli enti pubblici del territorio e realtà associative studentesche e non per la riapertura degli spazi in questione. L'obiettivo di questa assemblea è ragionare sulle azioni da intraprendere affinché Lecce possa diventare realmente una città universitaria e capitale italiana della cultura.

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