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Ritardo nei rimborsi ai presidi sanitari estivi. Il dirigente Asl: “Me ne occuperò di persona”

I volontari delle associazioni che prestano servizio presso le undici postazioni dislocate sul litorale salentino hanno minacciato di fermarsi un giorno. Il motivo consiste nel ritardo dei rimborsi da parte della Asl. Il dirigente dell'ente, Giovanni Gorgoni, ha assicurato il proprio impegno urgente per risolvere la vicenda

LECCE – Minacciano di fermarsi un giorno e di sospendere le cure sanitarie, perché non hanno risposte circa i rimborsi del mese di luglio. Le associazioni che offrono il servizio di pronto intervento negli undici presidi estivi del Salento hanno espresso più di un malcontento. L’oggetto della preoccupazione risiede nel ritardo di quei soldi:  il rimborso di spese vive che tutti i volontari e gli operatori in servizio presso le postazioni dislocate sul litorale devono sostenere.

C’è chi deve giungere a San Foca, chi a Torre Lapillo. E chi deve guidare fino a Torre San Giovanni o anche a Gallipoli. “Il punto è che per spostarsi” , spiegano alcuni portavoce delle associazioni “occorre sostenere dei costi di carburante”. Così, quei soldi del mese di luglio (il loro incarico è partito, secondo la convenzione stipulata con la Asl di Lecce, dal 5 giugno e scadrà il prossimo 5 settembre) non sono ancora giunti a destinazione. Il motivo? Stando a quanto dichiarato da alcuni operatori, i quali hanno cercato di mettersi in contatto con l’Ufficio Patrimonio dell’Azienda sanitaria, il problema dei ritardi sarebbe da ricercare soltanto nelle ferie dei suoi impiegati. I quali, partiti, avrebbero rimandato i bonifici.

La nostra redazione ha pertanto contattato il dirigente dell’ente leccese, Giovanni Gorgoni, per chiedergli lumi. Ha assicurato il proprio impegno, e garantito che si occuperà della vicenda quanto prima. “Mi interesserò personalmente della questione – ha fatto sapere il manager – poiché quello estivo è un servizio integrativo indispensabile, come abbiamo visto dai numerosi interventi di quest’anno. E a cui va attribuito il giusto riconoscimento”.

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