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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Casa del Mutilato: con il recupero anche uno spazio di inclusione sociale

Protocollo d'intesa tra Comune, Asl e Anmig. L'obiettivo è offrire, con le associazioni, servizi a sostengo delle fasce più deboli

LECCE - Con le risorse della Asl Lecce e la progettazione coordinata dal Comune attraverso una cabina di regia che coinvolgerà anche l'Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra (Anmig), la Casa del Mutilato in piazza Italia potrebbe tornare a nuova vita dopo anni di progressivo degrado, provocato da atti vandalici e dalla mancanza di manutenzione.

L'amministrazione comunale, l'azienda sanitaria e Anmig hanno firmato oggi un protocollo d'intesa come primo passo per una operazione di recupero e valorizzazione dell'immobile realizzato, come tutti gli altri nel Paese, durante il Ventennio a partire dagli anni successivi alla Grande Guerra. 

“Questo è un progetto di rigenerazione sociale che l'amministrazione ha fortemente voluto e si inserisce a completamento della rigenerazione di Via Leuca – ha dichiarato l'assessore alle Politiche Urbanistiche Rita Miglietta –. La Casa del Mutilato diventerà un laboratorio di progettazione di servizi socio-sanitari rivolti ai soggetti vulnerabili. Abbiamo condiviso dall'inizio con Asl la necessità di caratterizzarlo in questo modo, perché tante sono le vulnerabilità presenti in città, e a queste bisogna rivolgere uno sguardo per incoraggiare le persone a ritornare ad essere soggetti attivi".

"La Casa del Mutilato - ha proseguito l'esponente della giunta Salvemini - è anche un importantissimo bene monumentale che, attraverso un progetto di gestione che gli consenta di ospitare i servizi per la cittadinanza ed essere al contempo uno spazio di  coprogettazione tra tutti i soggetti che operano nell'ambito del volontariato, dell'assistenza del supporto alle vulnerabilità, può tornare ad essere vissuto dalla città. Per le associazioni che operano nel territorio questo sarà un luogo di accoglienza, una infrastruttura a servizio delle loro attività. Si aprirà ora un tavolo tecnico al quale parteciperanno anche gli assessorati alla Cultura, ai Lavori Pubblici e ai Servizi Sociali, oltre a tutti gli altri sottoscrittori del protocollo, che provvederà a studiare un progetto complessivo di recupero e gestione. Il protocollo è un punto di partenza".
 
“Contribuiamo a questa opera importante – ha commentato il direttore generale della Asl Lecce, Ottavio Narracci – che sarà realizzata in un contesto di valorizzazione della sussidiarietà orizzontale tra enti e tra le forme attive di partecipazione civica. Una nuova dimensione di welfare alla quale l'azienda sanitaria, che è veicolo di  promozione umana e sociale all'interno del territorio, è fortemente interessata. Nel caso specifico siamo orgogliosi di poter essere coinvolti nel recupero e gestione di un'opera che ha un valore in sé, storico e artistico, importante e ci porta a ricordare una categoria di persone che tanto hanno dato per l'affermazione dei valori di cittadinanza di cui tutti noi oggi beneficiamo. Abbiamo l'esigenza di fare presto e di far sì che questa idea importante diventi un progetto, poi un cantiere e poi un'opera pubblica a servizio del bene comune. Dopo la sottoscrizione del protocollo saremo a disposizione da subito con la nostra area socio-sanitaria per dare corpo a questa visione condivisa”.
 
“Come associazione Mutilati e Invalidi Guerra abbiamo circa 80 edifici di pregio che sono stati costruiti negli anni '20 e '30 e collocati al centro delle città – ha ricordato il presidente di Anmig, Claudio Betti -. Anche a Lecce è presente un immobile di grande pregio che stava andando piano piano a degradarsi ma che ora con questo accordo potrà essere recuperato e restituito a nuova vita. Siamo felici di contribuire a questa rinascita perché penso che in una città, insieme al Comune che resta il più importate ente per i cittadini, ciascuna realtà debba essere pronta a collaborare per la crescita”.
 

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