Pnrr e miliardi di euro di fondi, progetti sotto unica cabina di regia: Lecce primo caso del Mezzogiorno
Un modello di governance della pianificazione ecomonica del territorio per far convergere i vari fondi: da quelli del Pnrr, a quelli del Fondo per lo sviluppo e coesione. In Provincia siglato un protocollo anche con Cgil, Cisl, Uil e l’Università del Salento. In ballo ci sono circa 100 miliardi di euro per il sud Italia
LECCE – Il Salento diviene il primo territorio del Mezzogiorno a elaborare un modello di governance di tutti i fondi erogati sotto un’unica cabina di regia: la Provincia, che dà vita a un coordinamento permanente inter-istituzionale. Ad di là dei numeri, pur importanti, la vera novità è questa: per una volta l’ente, i sindaci, Unisalento e le principali sigle sindacali, si mettono assieme per unificare tutti i finanziamenti possibili, compresi ovviamente quelli contenuti dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal Fondo per lo sviluppo e coesione, e nella Programmazione nazionale e regionale dei fondi strutturali e di investimento europei.
Il protocollo d’intesa per la governane strategica dei programmi finanziari d’investimento sul territorio è stato siglato nella mattinata di oggi, presso Palazzo Adorno a Lecce. La firma dell’accordo ha visto la presenza del presidente della Provincia, Stefano Minerva; del rettore dell’ateneo salentino Fabio Pollice; del dirigente provinciale della Pianificazione territoriale, Roberto Serra, dei tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil: Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Salvatore Giannetto.
Il video: le dichiarazioni dei partecipanti
La cifre a cui poter ambire, per il Salento, sono da capogiro. Ecco perché la scelta di massimizzare la capacità progettuale unendo le forze. Solo di Pnrr, infatti, vi sono a disposizione ben 222 miliardi di euro, dei quali il 40 per cento destinati ai territori del sud Italia. Per il Fondo coesione e sviluppo si parla ulteriori 73 miliardi, di cui l’80 per cento riservato alle regioni del meridione, così come per i fondi della programmazione dei fondi strutturali 2021-2027: altri 73 miliardi, buona parte prevista per le regioni meno sviluppate, tra cui anche la nostra. In totale insomma, la Puglia può ambire a un plafond destinato al Mezzogiorno di circa 100 miliardi di euro.
Ai tavoli che si alterneranno nelle prossime settimane, oltre a sindacati e ateneo, parteciperà l’assemblea dei sindaci, organo nell’ambito dell’ente provinciale: oltre al primo cittadino del capoluogo di provincia, quindi Carlo Salvemini e da quattro altri sindaci del Tacco (dell’area nord Salento, quella ionica, quella adriatica e quella del sud Salento). Anche le singole categorie produttive saranno di volta in volta coinvolte, nei vari tavoli settoriali, per la fase di progettazione in determinate discipline.
Le priorità, a detta dei segretari sindacali e dei partecipanti all’incontro, restano sicuramente quelle della creazione di posti di lavoro, ma in un’ottica di legalità contrattuale e di maggiore sicurezza. Lo zoom, in questa fase storica, è puntato soprattutto sui cambiamenti climatici e sul welfare, così come sulle disparità di genere. In collaborazione con l’ateneo salentino, che metterà a disposizione la sua platea di esperti e ricercatori, l’idea è quella di passare a una fase concreta, che passi ad esempio dall’istituzione di nuovi servizi alle categorie e alle famiglie più fragili, passando certamente dalla questione degli asili nido mancanti.