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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pubblico impiego, lavoratori in rivolta. "Basta privilegi e disorganizzazione"

Anche in provincia di Lecce adesione allo sciopero nazionale previsto domani. Nel capoluogo salentino si ritroveranno a partire dalle 11 davanti alla Prefettura. L’annuncio arriva dai segretari generali delle federazioni Cisl. Chiesto un incontro con il prefetto Giuliana Perrotta

LECCE – Rivendicano i rinnovi contrattuali, sostenendo che invece di promuovere professionalità e competenza, vanno avanti privilegi e disorganizzazione.

Sono i dipendenti del pubblico impiego (enti centralizzati, parastato, sanità, autonomie locali, scuola, personale della sicurezza, dell’università e della ricerca) che anche in provincia di Lecce aderiranno allo sciopero nazionale previsto domani, lunedì 1 dicembre. Nel capoluogo salentino si ritroveranno a partire dalle 11 davanti alla Prefettura di Lecce.  

L’annuncio arriva dai segretari generali delle federazioni di Cisl funzione pubblica, Cisl scuola, Cisl Fns, Cisl università, e Cisl medici di Lecce. I sindacati hanno anche chiesto un incontro con il prefetto Giuliana Perrotta per esporre le loro problematiche.

“Con questo sciopero – afferma Giuseppe Melissano, segretario generale Fp Cisl di Lecce – intendiamo far arrivare un forte messaggio al governo: che i lavoratori pubblici della provincia di Lecce sono stanchi della situazione, in quanto ad ogni crisi del Paese si è sempre proceduto a riformare la pubblica amministrazione ma poi in effetti chi è stato colpito, sono sempre e solamente i lavoratori”.

“In questi anni di blocco dei contratti i lavoratori hanno perso il 10 per cento di stipendio e pensione alla faccia dello stimolo ai consumi. Inoltre – prosegue Melissano - i lavoratori hanno perso la possibilità di fare carriera, avere produttività e formazione. Hanno perso quasi 500mila colleghi di lavoro senza dare un’occasione ai precari e ai giovani che chiedono di potersi impegnare per il pubblico”.

“Come Cisl rivendichiamo – prosegue Melissano – di eliminare il blocco del turnover, di incentivare la professionalità e di recuperare il potere d’acquisto. Rivendichiamo fatti e risposte concrete per il lavoratore pubblico e per i cittadini affinché – conclude - si possa creare una nuova rete di servizi di qualità con meno costi, maggiore competenze e innovazione”.

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