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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Dialogo sul destino urbanistico di Lecce. Martini: "Pug, consumo di suolo zero"

Angela Barbanente, ospite di Lecce Bene Comune, ha insistito su punti qualificanti del piano paesaggistico regionale: qualità nelle trasformazioni urbane, riduzione del consumo del suolo. In platea anche Severo Martini, assessore comunale all'Urbanistica

LECCE – L’ondata di polemiche a di attacchi al Piano paesaggistico territoriale regionale sembra oramai alle spalle. La decisione dell’assessore Angela Barbanente di effettuare una ri-adozione nella commissione consiliare competente ha sottratto l’oggetto del contendere dall’ambito dello scontro portandolo su quello più costruttivo del confronto. Certo, il passaggio nell’aula di viale Capruzzi per il via libera finale non sarà indolore, ma l’impressione è che la quadra sia stata trovata.

C’era stata, infatti, un’autentica sollevazione contro il nuovo documento urbanistico, soprattutto in relazione alle norme tecniche di attuazione. Esponenti politici, anche della sua parte politica, costruttori, amministratori locali – un partito trasversale insomma – avevano denunciato pubblicamente il rischio che il regime dei vincoli posti nel piano, esteso non solo ai veri e propri beni paesaggistici, ma anche ai cosiddetti ulteriori contesti, bloccasse il comparto edilizio con evidenti cadute sui livelli occupazionali. E si era venuta a creare, tra strumentalizzazioni e semplificazioni, una polarizzazione del dibattito come se da una parte ci fossero gli integralisti della conservazione e dall’altra la lobby degli speculatori. Naturalmente non mancano né gli uni, né gli altri, ma il compito della politica è quello di governare i processi di cambiamento tenendo in considerazione prioritaria l’interesse generale, inteso anche come bene comune. E il paesaggio, con il Pptr, senza dubbio lo è.

L’esponente del governo regionale ha arginato l’affondo, ha accolto alcune obiezioni e la segnalazione degli errori materiali che pure erano stati commessi e, soprattutto, non ha mai smesso di spiegare il senso strategico del Pptr, obbligando così quasi tutti i suoi avversari a riconoscerle competenza e disponibilità al dialogo. La soluzione raggiunta è presto detta: i progetti in attesa di approvazione paesaggistica che ricadono negli ulteriori contesti saranno salvaguardati rispetto alle prescrizioni delle norme di attuazione e non dovranno ripartire da zero.

“Non è un piano che vuole museificare il paesaggio – ha spiegato oggi alla vasta platea di architetti, tecnici e semplici cittadini presenti alle Officine Cantelmo – perché se così fosse stato non si parlerebbe di scenari strategici, di progetti territoriali, di linee guida e di regole per la produzione di qualità del paesaggio”. Prima di lei, Rita Miglietta, di Lecce Bene Comune, associazione che ha organizzato l’incontro, aveva spiegato che con il nuovo piano si potrà fare ancora moltissimo in tema edilizio, ma bisognerà farlo diversamente da come è stato fino ad oggi.

assessore_barbanente 003-2“Quali esempi di trasformazione urbanistica degli ultimi decenni possiamo indicare come buone pratiche di trasformazione”? Così Barbanente ha sollecitato a ripensare all’espansione edilizia italiana ricordando come, a suo dire, le cose migliori furono fatte nel primo dopoguerra grazie ad una pianificazione ampia e aperta alla partecipazione delle migliori teste dell’epoca. Il riferimento è al Piano casa di Amintore Fanfani, del 1949. A Lecce, ad esempio, il rione Santa Rosa ha quell’impronta.

L’assessore regionale ha poi insistito sulla necessità di fermare il consumo del suolo, motivandola anche dal punto di vista della tenuta della finanza pubblica: “Non a caso – ha precisato – la legge alla quale ci si ispira nel dibattito italiano attuale è quella tedesca del 1998, di orientamento assolutamente ecologico. Con l’espansione edilizia disordinata non c’è Ici o Imu che tenga, i conti non tornano”.

Ad aprire il dibattito successivo all’intervento, moderato dal consigliere Carlo Salvemini, è stato l’assessore all’Urbanistica del Comune di Lecce, Severo Martini: “Ci sentiamo molto più sereni oggi che due mesi addietro – ha dichiarato – e voglio rassicurare sulla nostra intenzione di fare, se possibile, un Pug a consumo di suolo pari a zero”. Il Comune di Lecce, infatti, è chiamato a redigere il nuovo strumento urbanistico – essendo il vecchio piano regolatore vecchio di una ventina d’anni - e lo dovrà fare alla luce del Pptr. Proprio sulle interazioni tra ambito regionale e comunale, Barbanente aveva aperto il suo contributo: “La scala locale è quella dell’approfondimento attivo che viene dalla conoscenza più contestuale del paesaggio”.

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