Pug, si riaccende lo scontro. E Rotundo sollecita un faro sulle consulenze
L'ex assessore all'Urbanistica, Martini, replica alle affermazioni del sindaco Salvemini. Il capogruppo del Pd chiede l'intervento della Corte dei Conti
LECCE – Si riaccende lo scontro politico sul nuovo piano urbanistico generale, il cui iter di adozione fu interrotto alle fine della passata consiliatura, alle soglie della discussione nell’assise cittadina, per l’assenza del via libera da parte dell’Autorità di Bacino sul rischio idrogeologico.
L’ex assessore all’Urbanistica, Severo Martini, ritorna oggi sul punto dopo le dichiarazioni del sindaco, Carlo Salvemini, che aveva parlato nella conferenza di fine anno di un lavoro lacunoso, incompiuto. E l’attuale assessore, Rita Miglietta, aveva aggiunto nella stessa sede di ritenere le procedure seguite dalla precedente giunta poco partecipate e di dover quindi ripartire da una condivisione più aperta con la città.
Sulla prima questione Martini precisa il suo punto di vista: “Mancava, certo, il parere dell'Autorità di Bacino che avremmo potuto chiedere, è vero, prima, non ascoltando le assicurazioni degli uffici di Bari, ma senza l'ostruzionismo improvviso e molto sospetto degli uffici stessi saremmo riusciti ad ottenere il famigerato parere. E la comunicazione giunta dalla stessa autorità dopo che avevamo deciso di fermarci, comunicazione che precisava che gli unici rischi idrogeologici in zona erano a Casalabate, che come è noto non appartiene più a Lecce, univa il danno alla beffa. Ma avremmo potuto adottarlo lo stesso così e in corso di approvazione definitiva adeguarlo al Piano di assetto idrogelogico. Non lo abbiamo fatto per un eccesso di correttezza e di linearità di condotta. In alcuni comuni del leccese i Pug sono stati adottati senza il parere dell'AdB come ben dovrebbe sapere l'attuale assessore all'urbanistica Miglietta che ha partecipato come tecnico alla redazione di un Pug privo di parere idro geologico, al quale, ovviamente la Regione non ha dato il parere di conformità”.
Differente, rispetto a quello del governo cittadino, anche il punto di vista sulla condivisione: “Questo non è vero, il Pug era pronto, è stato portato in giunta e approvato ed è stato pubblicato sul sito del Comune, offerto alla consultazione dei cittadini che ne hanno potuto prendere visione. E' un Pug tutt'altro che immaturo e carente, visto che era stato approvato dagli uffici tecnici della Regione (governata se non sbaglio dal centro sinistra) che nella conferenza di co-pianificazione avevano condiviso in pieno la parte strutturale e le linee guida della parte programmatica giudicando assolutamente esaustiva la procedura della partecipazione e anzi sottolineando ed esaltando l'aspetto sperimentale di alcuni tratti di esso”.
Il capogruppo del Pd, Antonio Rotundo, rimarca però un altro aspetto, la cui discussione si trascina da molti anni: le consulenze tecniche di alcuni atenei italiani sull’iter del Pug, in formazione dal 2005 (117 mila euro all’Università di Napoli su incarico della giunta Poli Bortone, 262 mila a quella di Genova da parte del governo Perrone oltre a 43 mila a Unisalento). Sull’affidamento all’università del capoluogo ligure si sono espressi prima il Tar e poi il Consiglio di Stato, affermando l’illegittima della procedura senza gara di evidenza pubblica.
“A quel punto la giunta comunale invece di attenersi alle sentenze della giustizia amministrativa va avanti, ricorrendo a dei veri e propri escamotage quali la " gratuità dell'incarico" ed il " finanziamento di borse di studio" al fine di eludere il pronunciamento del Tar che imponeva procedure di gara; per questo credo che spetti alla corte dei conti valutare se tali atti illegittimi abbiano potuto procurare danni all'erario e chiamare gli eventuali responsabili a risarcire le casse del Comune”.